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Domani al via i Giochi Paralimpici del Brasile, dove il nostro tifo è tutto per gli azzurri


Ci siamo quasi! Prendono il via domani le Paralimpiadi di Rio, e Disabili.com riprende il proprio viaggio alla scoperta dei primi Giochi sudamericani. Nel settimo dei nostri appuntamenti di preparazione a Rio 2016 ci addentriamo oggi nelle viscere di due sport molto simili tra loro ma che possiedono peculiarità che li rendono unici: il canottaggio (in inglese para-rowing o adaptive rowing) e la para-canoa (para-canoeing).

In entrambi i casi stiamo parlando di discipline estremamente giovani, che fanno parte del programma ufficiale da pochissimo tempo: l'esordio del canottaggio venne ratificato nel 2005 e si concretizzò a Pechino 2008, mentre la canoa farà il suo ingresso ai Giochi proprio a partire da quest'anno. Sia a livello internazionale che nazionale questi due sport non hanno una federazione specifica ma vengono governati dalle stesse organizzazioni che si occupano degli atleti normodotati: parliamo di FISA (in francese Fédération Internationale des Sociétés d'Aviron, meglio conosciuta come World Rowing) e FIC (Federazione Italiana Canottaggio) per il canottaggio e di ICF (International Canoe Federation) e FICK (Federazione Italiana Canoa e Kayak) per la canoa.

REGOLE - Le regole di entrambe sono le stesse previste per i normodotati (si compete in un bacino d'acqua naturale o artificiale suddivisi in corsie), con i relativi adattamenti a seconda del grado e della tipologia di disabilità degli atleti.
Le differenze sono minime ma importanti: nella canoa (l'unica imbarcazione prevista a Rio è il kayak, ndr) si gareggia "in avanti" guardando il traguardo frontalmente, mentre nel canottaggio si rema "all'indietro" dandogli le spalle. Un altro aspetto fondamentale riguarda il numero di componenti dell'equipaggio: singolo o di coppia per la canoa, composto da uno, due o quattro atleti (con o senza timoniere) per il canottaggio; infine sottolineiamo le dimensioni delle attrezzature: nel canottaggio l'imbarcazione ed i remi sono molto più lunghi, rendendo il ritmo di vogata meno forsennato rispetto alla canoa.

CLASSIFICAZIONI - Le classificazioni funzionali sono stabilite dagli organi internazionali FISA e ICF. Nel canottaggio sono previste quattro categorie, suddivise in base al grado di disabilità degli atleti:
- LTA (leg-trunk-arm) 4+ atleti in grado di utilizzare tutte le parti del corpo: amputati ad un arto inferiore, non vedenti, disabilità intellettive/relazionali e altre tipologie di lieve disabilità fisico-motoria. L'equipaggio è costituito da quattro atleti con timoniere;
- TA (trunk-arm) 2x atleti in grado di utilizzare solo il tronco e le braccia: entrambi gli arti inferiori  amputati, paraplegici. Equipaggio composto da due atleti;
- AW 1x e AW 1x  (arm) riservata ad atleti in grado di utilizzare solo le braccia o con disabilità tale da impedire i movimenti di gambe e tronco. Equipaggio singolo.

Nella canoa le categorie sono solamente tre, suddivise in ordine di disabilità decrescente:

- KL1 atleti che utilizzano solamente la forza di braccia e spalle; totale mancanza di controllo di tronco e arti inferiori;
- KL2 atleti che utilizzano la forza di braccia e spalle associata ad un parziale controllo del tronco;
- KL3 atleti con completo controllo di gambe e tronco e parziale funzionalità degli arti inferiori.

L’ITALIA A RIO - Chiudiamo, come consuetudine, analizzando le possibilità di successo della Nazionale Italiana. Pur non avendo talenti purissimi o campioni già affermati, in entrambe le discipline potrebbero esserci delle gradite sorprese. Partiamo dal canottaggio, dove Tommaso Schettino (argento e bronzo ai Campionati del Mondo 2013 e 2014; argento in Coppa del Mondo 2015), Florinda Trombetta (Oro ai Campionati del Mondo 2012) e Valentina Grassi (bronzo ai Campionati del Mondo 2014) potrebbero recitare il ruolo di mine vaganti nelle rispettive categorie per concludere con la canoa, puntando tutto su Veronica Yoko Plebani, bronzo europeo nel 2014 e nel 2015. Una menzione speciale la merita un personaggio d'eccezione della spedizione italiana: Giuseppe Di Capua, il mitico "Peppiniello" baluardo di tanti successi con i fratelli Abbagnale, da tempo impegnato come timoniere nelle specialità paralimpiche.

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Marco Berton

 

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