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Una delle sue frasi più celebri si potrebbe tradurre dicendo che €˜è importante nuotare per una sfida personale, non per la gara con qualcun altro‑¬.
Alle Olimpiadi di Pechino, è arrivata con un obiettivo ambizioso: qualificarsi tra le prime 5 nuotatrici nella 10 km di nuoto di fondo.
Un posizionamento in grado di confermare la sua abilità di atleta olimpionica a tutti gli effetti, con numerosi meriti alle spalle e molti altri all'orizzonte.
Alla gara è arrivata sedicesima, e, seppur consapevole dell'impegno dimostrato, non ha nascosto la delusione.
Nel suo risultato, però, tutto il mondo ha intravisto comunque un successo.
E così, Natalie Du Toit, nuotatrice sudafricana amputata ad una gamba, è diventata uno dei personaggi simbolo delle Olimpiadi 2008.

Lo è stata fin dall'inaugurazione dei Giochi, momento nel quale ha avuto l'onore di fare da portabandiera del Sudafrica.
Si potrebbe dire: una sorta di riscatto per la mancata partecipazione di Oscar Pistorius, suo connazionale che, non avendo ottenuto il tempo necessario nella sua specialità , ovvero la corsa nei 400 metri, è risultato così un grande assente nella manifestazione.
Natalie è così la prima atleta disabile nella storia a portare la bandiera della sua nazione nei Giochi Olimpici.
Ha tenuto però a precisare di non essere la prima atleta amputata ad essersi qualificata per le competizioni generalmente riservate agli atleti normodotati.
Il suo precursore risale infatti al 1904: si tratta del ginnasta americano George Eyser, che ha vinto sei medaglie gareggiando con una protesi di legno alla sua gamba sinistra.

Modestia sì, nelle parole della nuotatrice, ma quando arriva il momento di mostrare la grinta, Natalie non si tira di certo indietro.
Anche lei amputata alla gamba sinistra come lo storico Eyser, non ha però gareggiato con la sua tecnologica protesi in carbonio.
E' entrata in acqua contando sulla forza muscolare delle proprie braccia e della gamba destra.
Ce l'ha messa tutta, affrontando lo specchio fluido per quei 10 chilometri che, già al solo pensiero, denotano fatica e intraprendenza.
A Natalie la determinazione certamente non è mai mancata; per questo motivo, ha accolto il suo sedicesimo piazzamento con poca soddisfazione e molta voglia di riscatto.

L'occasione non è poi così lontana, né nel tempo, né nello spazio.
La nuotatrice resterà infatti a Pechino dove, dopo il meritato periodo di riposo, durante il quale intende visitare la Città Proibita, la Grande Muraglia e vedere i panda, sarà una delle protagoniste delle Paralimpiadi, in programma dal 6 al 17 settembre.

Nell'edizione di Atene 2004, Natalie Du Toit ha conquistato 5 medaglie d'oro e una d'argento in diverse specialità .
Conoscendo la strenua volontà della sportiva, c'è da immaginare che, per l'edizione 2008, l'asticella dei traguardi da conquistare è posizionata ben più in alto.

Il sito di Natalie Du Toit

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[Roberto Bonaldi]

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