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logo rallyart offroadIl circuito è, a detta di tutti, tra i più duri d'Europa

Una sfida che ha dell'incredibile, quella appena conclusa in terra spagnola. Una gara, la Baja Espana Aragon 2010, tra le più dure ed impegnative del circuito europeo, che tutti ricordano per la fatica, la violenta polvere, il sudore, gli interminabili tratti cronometrati, i cappottamenti.
Proprio qui, con un temperatura esterna che sfiorava i 45°, a bordo di una Mitsubishi Pajero praticamente di serie, il pilota diversamente abile, Luca Tassi - costretto su una sedie a rotelle da alcuni anni, dopo un banale incidente in moto -  ha reso possibile l'impossibile, riuscendo laddove piloti senza alcun tipo di handicap non hanno saputo arrivare.
Il driver perugino, coadiuvato dal suo "storico" navigatore, Massimiliano Catarsi - toscano molto esperto in fatto di raid, con un pallino per quelli internazionali- non soltanto ha ottenuto un piazzamento di tutto rispetto con un 21° posto assoluto su oltre 80 equipaggi iscritti, ma è stato l'unico, degli undici piloti italiani in gara, a varcare l'arrivo della Baja Espana Aragon 2010, con grande clamore e stupore di pubblico.
"È stata una gara molto dura, devo ammetterlo" ha confessato Tassi appena sceso dall'abitacolo "ma niente di impossibile, dovete credermi, soprattutto se si è supportati da un team come il nostro, che prepara i mezzi con estrema cura, e da un navigatore come Max (Massimiliano Catarsi, ndr) con cui ho l'onore ed il piacere di condividere questo risultato. Per me è importante esserci stato ed avere dimostrato che era possibile riuscire, per il messaggio di speranza e forza che voglio diffondere soprattutto nelle persone costrette a vivere con un handicap fisico".

La Baja Espana Aragon 2010, corsa alla fine del mese di luglio, è stata un'occasione che ha dimostrato l'affidabilità dei mezzi T2 di casa RalliArt Off Road Italy, in gara con il Pajero di Tassi e quello di Conci-Mantovani, che non ha chiuso il raid solo a causa di malesseri fisici del pilota.
Piccoli problemi tecnici, invece, per il mezzo "Campione d'Italia" in carica, il Mitsubishi L200 affidato a Totani-Totani, che nel corso del giorno 1 di gara è stato costretto all'assistenza.

"È stata questa una gara che ci ha dato molte conferme" ha sottolineato un orgoglioso Renato Rickler, team manager RalliArt - "La prima ci è arrivata ancora una volta dai nostri mezzi di serie, che si sono dimostrati performanti e perfettamente in grado di supportare competizioni anche durissime. La seconda, ci è arrivata nuovamente da Luca, che compensa mancanze fisiche con una forza di volontà che gli fa superare ostacoli insormontabili anche per normodotati. Il suo approccio alle gare è il suo approccio alla vita ed è un esempio per me, per i ragazzi del team ed è uno stimolo per tutte le persone che si chiedono se valga la pena vivere la vita fino in fondo, anche in situazioni difficili: la risposta sta in questa gara e in tutte le gare che verranno ed è sì, sempre e assolutamente sì".



INFO:
http://www.ralliart-offroad.it 
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Redazione

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