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Giovanna Troldi

Al nastro di partenza per la conquista delle medaglie paralimpiche, il ciclismo italiano si presenta con una brusca frenata.
Un bastone fra le ruote impedisce infatti alla veneziana Giovanna Troldi, pluricampionessa italiana nelle specialità cronometro e pista, di fare da "atleta guida" alla romana Cinzia Colussi, ciclista non vedente. Il motivo è squisitamente burocratico: l'iscrizione ad un team professionistico impedisce per regolamento di fare da "supporto" ai partecipanti paralimpici in gara.

Giovanna TroldiUn cavillo burocratico impedisce alla guida Giovanna Troldi di accompagnare Cinzia Coluzzi nella corsa per la vittoria

Al nastro di partenza per la conquista delle medaglie paralimpiche, il ciclismo italiano si presenta con una brusca frenata.
Un bastone fra le ruote impedisce infatti alla veneziana Giovanna Troldi, pluricampionessa italiana nelle specialità cronometro e pista, di fare da "atleta guida" alla romana Cinzia Colussi, ciclista non vedente.
Il motivo è squisitamente burocratico: l'iscrizione ad un team professionistico impedisce per regolamento di fare da "supporto" ai partecipanti paralimpici in gara.
E Giovanna Troldi rientra in questa casistica.
Alla volta di Pechino, dunque, per l'accoppiata delle due ruote in rosa la strada si divide; Cinzia Colussi gareggerà comunque, ma affidandosi ad una nuova "atleta guida".

Una vigilia dei Giochi che si fa ancora più amara se si pensa che saranno proprio le prove a cronometro su pista a dare il via, domenica 7 settembre, al programma delle gare paralimpiche.
Sul tandem, Giovanna Troldi e Cinzia Colussi avevano riposto speranze, dedicato intense sessioni di allenamento, e partecipato alle competizioni necessarie per raggiungere la qualificazione a Pechino.
Sforzi durati non mesi, ma anni.
Tutto doveva procedere nel migliore dei modi; nessun intoppo avrebbe dovuto arrestare la corsa. E così, quando nel 2007 la campionessa veneziana ha accettato di entrare in una squadra donne élite, si è informata che questa scelta non andasse a infrangere le speranze rivolte alle Paralimpiadi.

Il regolamento, infatti, impone precise limitazioni e divieti di partecipazione a chi è ciclista professionista e desidera gareggiare in veste di "atleta guida".
Nel ciclismo femminile, però, non esiste il concetto di professionismo; per fugare ogni dubbio, Giovanna Troldi ha chiesto comunque conferme sia al Comitato Paralimpico Italiano che all'Unione Ciclistica Internazionale.
Le risposte le avevano dato rassicurazioni sulla sua posizione, ritenuta non in conflitto con i requisiti per partecipare alle Paralimpiadi.
E invece... La smentita era dietro l'angolo.

"Dopo che era stato tutto chiarito anche con i commissari dell'Unione Ciclistica Internazionale, durante i Campionati Mondiali di Bordeaux nel 2007 è arrivata la doccia fredda della mia esclusione", ricorda la sportiva. Che parla di quanto accaduto come di una "grande ingiustizia": "Per l'Uci era tutto regolare", spiega. "Adesso, a qualificazione ottenuta e alla vigilia delle Paralimpiadi, si sono accorti che non posso gareggiare".

L'esclusione getta inevitabilmente il suo riflesso su Cinzia Coluzzi, che difatti dovrà entrare in sintonia con la nuova compagna di tandem.
Alla conquista di una vittoria che sciacqui l'amaro in bocca.

INFO:
Il sito dell'Unione Ciclistica Internazionale - U.C.I.

Il sito ufficiale del Comitato Italiano Paralimpico - C.I.P.

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[Roberto Bonaldi]

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