La piccola odissea di Giancarlo D’Errico per acquistare biglietti riservati alle persone con disabilità per seguire i Mondiali di Volley in corso a Torino
Ci è capitato varie volte di parlare delle difficoltà delle persone disabili ad accedere a concerti, spettacoli, cinema. Solitamente si tratta di denunce che hanno a che fare con le barriere architettoniche o gli spazi che ospitano tali manifestazioni: spesso e volentieri infatti le aree riservate agli spettatori disabili sono scomode o relegate in posizioni poco ottimali per le fruizione degli spettacoli, giustificate con motivazioni legate alla sicurezza e alle eventuali procedure di evacuazione.
Ma talvolta l’accessibilità a manifestazioni può risultare difficoltosa già a monte, addirittura nell’acquisto dei biglietti delle manifestazioni. Denuncia un episodio di questo tipo Giancarlo D’Errico, presidente di Anffas Piemonte e direttore Anffas Torino, che, con colpevole ritardo, in data 22 settembre ha iniziato la sua piccola odissea a caccia di un biglietto per i Mondiali di Volley 2018 che Torino sta ospitando in questi giorni. Come racconta D’Errico, per comprare i biglietti (ormai esauriti) bastava un click su internet e una carta di credito. Tutto facile, immediato, accessibile. Non così tanto per le persone con disabilità, però.
Ricordiamo che, come si legge su un documento ufficiale firmato O.C. ITALY - FIVB Volleyball Men’s World Championship, “l’acquisizione dei biglietti a titolo gratuito è riservata ai diversamente abili con una disabilità minima del 74% e ai portatori di handicap grave. (…) Per ogni sede di gara, sono a disposizione un numero di posti adeguato e inevitabilmente limitato alla capienza di ciascun impianto.
La richiesta di prenotazione dovrà essere inviata esclusivamente al competente Comitato Organizzatore Locale e dovrà contenere l'indicazione della giornata di gara a cui si vuole assistere, unitamente alla documentazione che attesti la disabilità (certificato e documento di riconoscimento valido)”.
D’Errico si chiede innanzitutto (sorvolando sulla definizione di “diversamente abili” che è bandita dal lessico ufficiale da almeno 10 anni): perché non c’è un click facile, immediato, accessibile per accedere a tale procedura? O perché non c’è almeno una mail cui mandare la richiesta, o un numero di telefono da chiamare?
“Già siamo diversamente abili - scherza Giancarlo D’Errico - ma perché non avere delle possibilità di accesso ai biglietti facili come quelle dei normalmente abili?”
“Comunque - continua il presidente Anffas Piemonte - ho provato a cercare un contatto del “Comitato Organizzatore Locale” ma non ho trovato niente, né mail né telefono. Allora ho mandato mail al customer service di TicketOne, venendo rimandato a quella pagina informativa, e al presidente della Federvolley piemontese, anche in questo caso senza successo. Allora ho telefonato direttamente alla FederVolley nazionale, a Roma, dove ho avuto il contatto diretto della responsabile della segreteria organizzativa del Comitato Organizzatore Mondiali di Pallavolo Italia 2010, una signora molto gentile che a sua volta mi ha indirizzato a chi si occupa dei biglietti, da cui ho finalmente avuto la mail di riferimento: ticketing.torino@volley2018.it. Mail che ho provato a “googlare”, in rete semplicemente non ce n’è traccia”.
“Allora - conclude Giancarlo D’Errico - alla fine i biglietti li ho avuti e andrò a tifare gli azzurri, ma ha senso una procedura del genere? Io ho avuto la costanza di insistere e al telefono mi sono presentato come presidente di un’associazione di portata nazionale. Ma tutte le altre persone con disabilità, come potevano fare? E chi ha trovato posto, come ha fatto?”
Domande aperte, che speriamo possano servire a seminare una maggiore consapevolezza di quali possono essere le esigenze e le difficoltà di tutti gli spettatori, nessuno escluso.
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