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marco giarioli: snowborderIn occasione della giornata di formazione raccolte le testimonianze di Gregory Leperdi e Mauro Campioni

Recentemente per la prima volta la Federazione Italiana Sport Invernali (FISI) ha proposto il tema dell'insegnamento ai diversamente abili in un suo modulo di formazione per maestri di snowboard a Trento. In occasione della giornata di formazione Gregory Leperdi, atleta paralimpico, e Mauro Campioni, responsabile nazionale degli istruttori di snowboard, hanno rilasciato una breve intervista raccontando l'esperienza.

Gregory Leperdi: hai appena finito la fatica delle Paralimpiadi di Vancouver e già ti prodighi con questa nuova disciplina? Non ti fermi mai?
Ebbene si, sono stato contentissimo di ricevere personalmente questo invito. Ho potuto illustrare quali sono gli ultimi sviluppi dell'Adaptive Snowboard (così è chiamata la disciplina a livello internazionale) in quanto collaboro a stretto contatto con World Snowboard Federation per la sua promozione. Inoltre mi sono divertito a "fare da cavia" all'interno di questo modulo di insegnamento: grazie ad una protesi, infatti, é già da un paio di stagioni che ho ritrovato la gioia di tornare sulla mia tavola da snowboard.

Cosa vedi nel prossimo futuro di questa disciplina?
Ci sono ora diversi fronti su cui lavorare:
- Il CIP e gli altri Comitati Paralimpici esteri interessati dovrebbero sottoscrivere la richiesta formale di candidatura a disciplina dimostrativa dell'Adaptive Snowboard all'IPC.
- La Federazione Italiana Sport Invernali dovrebbe creare nuovi moduli per formare maestri di snowboard capaci di insegnare ai diversamente abili.
- Il CIP, le singole società e i maestri formati dovrebbero adoperarsi al più presto per creare un calendario di corsi e gare per la prossima stagione. In realtà si sta già organizzando una settimana a Tignes (F) quest'estate.
- I tecnici ortopedici e/o ingegneri biomedici dovrebbero studiare nuove soluzioni per i limiti di queste protesi. So che sia il Politecnico di Torino, sia il centro protesi INAIL di Budrio si sono interessati, ma non c'è stato nessun sviluppo fino ad ora.
- Le facoltà di Scienze Motorie dovrebbero documentare questa nuova disciplina, dato che al momento esiste pochissimo in letteratura.


Mauro Campioni: come é nato il suo interesse verso lo snowboard per diversamente abili?
Il mio interesse per l'attività dello snowboard per i diversamente abili è nato per caso. Potrei definire che per l'interesse che io ho per tutte le attività legate agli sport in generale e per gli sport di scivolamento, in particolare, trovo interessanti tutte le attività e più le sfide sono grandi e più stimolano il mio interesse.
Nel caso particolare dello snowboard per i diversamente abili è stata Silvia Bresciani a parlarmene per prima. Mi ha raccontato della sua esperienza fatta in Francia durante l'estate. Silvia si è rivolta a me, per trovare sostegno e, vista la mia storia e la sensibilità che ho nei confronti delle diverse problematiche che riguardano lo snowboard, mi sono volentieri offerto per fare prima di tutto l'esperienza con la realtà dei diversamente abili, per comprendere e osservare le dinamiche del movimento con le protesi. Dopo l'osservazione e la valutazione delle situazioni, sono state fatte delle scelte mirate ad ottenere una miglior disponibilità generale del corpo di Greg a muoversi, riducendo la forza necessaria per ottenere gli spostamenti con lo snowboard, riducendo, quindi la fatica.


Questa disciplina é nuova per il panorama Italiano. Quali sono i mezzi per poterla fare progredire e renderla più disponibile a tutti?
La mia attività d'istruttore nazionale e la mia posizione attuale come responsabile nazionale del gruppo istruttori di snowboard mi mette nella possibilità di condividere in tempo reale l'esperienza fatta con Greg. L'impegno è di riuscire a creare maggiori interessi per i diversamente abili, all'interno delle formazioni per i maestri di snowboard. L'idea è di creare maggior sensibilità nei confronti di questi temi e aumenti di potenzialità nella ricerca e sviluppo per tutti coloro che vogliono muoversi con la tavola pur avendo una protesi.

L'Adaptive Snowboard molto probabilmente sarà disciplina dimostrativa a Sochi 2014. Ha qualche suggerimento da dare?
Secondo me, prima di porsi degli obiettivi prestazionali, bisogna lavorare per ottenere un aumento delle possibilità per tutti i portatori di protesi di avvicinarsi allo snowboard. Creare quindi dei metodi e delle didattiche che entrano efficacemente a sostegno della pratica dello snowboard partendo dai principianti e aumentando il bacino d'utenza, per aumentare il numero dei partecipanti come atleti alle prossime paralimpiadi. Bisogna muoversi soprattutto per i giovani, perché nella difficoltà vengano motivati dall'attività sportiva e se divertente come lo snowboard è anche più incentivante.


INFO:
Il sito della Federazione Mondiale Snowboard

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