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Missione compiuta. I risultati, l’entusiasmo, la qualità tecnica della gara: tutto ai massimi livelli. La delegazione italiana partita da Padova, e che ha partecipato alla Maratona di New York, comprendeva quattro atleti disabili piazzati ai primi posti del ranking mondiale: hanno ottenuto un successo insperato.
Secondo assoluto (su 39 giunti al traguardo) Roberto Brigo, prima tra le donne e 5° assoluta Francesca Porcellato, 2° tra le donne (e 11° assoluta) Antonella Munaro, 12° Alvise De Vidi.
E ancora, 5° tra le donne, Marialisa Galeazzi, mentre un altro italiano, Pietro Moro, è giunto 20° nella categoria handicycle (unico nostro connazionale tra i 48 al traguardo).
L’Assindustria Sport di Padova, dietro le quinte, e’ stata la societa’ artefice di questa spedizione. Il progetto “disabili e sport”, infatti, che ha preso il via lo scorso maggio durante la Maratona Sant’Antonio, ha consentito al presidente Giuliano Tabacchi di mettere da parte una discreta somma, pari a circa 60 milioni, che sono serviti in parte per consegnare assegni alla Fondazione Città della Speranza, all’Ail (Associazione Italiana Leucemie), alla Cometa Asme (Associazione Malattie Metaboliche), a “Padova Ospitale per un sorriso”, in parte per finanziare la presenza delle delegazione veneta a New York.
Un’operazione azzeccata, visto il successo travolgente ottenuto tra i giornalisti che seguivano l’evento, tra il pubblico, che ha sostenuto a gran voce i ragazzi in carrozzina dall’inizio alla fine del percorso, tra gli addetti ai lavori di radio e televisioni, che hanno fatto a gara per ospitare nelle loro trasmissioni Roberto, Francesca, Alvise e Antonella.
Nessun paragone con quanto accade in Italia, dove per conquistare pochi minuti di ribalta occorre sgomitare o, peggio, scendere a compromessi. Due inviti, infatti, sono giunto agli atleti disabili nientemeno che dal programma “Good Morning America” della Nbc e dalla redazione americana di Radio 105.
Roberto Brigo, 31enne di Anguillara Veneta, in provincia di Padova, e’ entusiasta del suo secondo posto assoluto. Vanta due ori, nei 1500 e nei 5000 metri ai Mondiali del ’98, una ventina di titoli italiani, disputa circa cinque maratone all’anno: nel 2000 ha vinto sia quella di Venezia che quella Sant’Antonio, ma a New York non c’era mai stato. “A parte la quantita’ incredibile di bandiere Usa esposte dappertutto”, racconta Roberto, “la vita scorre normalmente, anche se la tragedia dell’aereo precipitato lunedi’ non aiuta a superare questo momento difficile”. L’atmosfera di entusiasmo ha contagiato quindi ben presto anche l’atleta padovano: “di maratone ne ho fatte parecchie, ma questa e’ stata di gran lunga la piu’ emozionante. Organizzata benissimo, con misure di sicurezza rigorose ma non opprimenti, ma soprattutto con migliaia di persone che ad un certo punto della gara, nel momento piu’ critico, ti facevano dimenticare la fatica con un calore incredibile”.
A New York, racconta Roberto, c’erano circa 1400 italiani in totale, una parte dei quali ha preso parte attivamente alla gara. “Mi hanno colpito tre persone di Piovene Rocchette, in provincia di Vicenza: al via c’erano la nonna di 81 anni, la figlia di 56 e la nipote di 24”. E poi abbigliamenti variopinti ed originali, orchestrine improvvisate che suonavano lungo i 42 chilometri, oltre 6000 persone lungo gli ultimi 2000 metri”. Quanto all’aspetto agonistico, a Brigo sono serviti 1 ora, 47’39”, ovvero 8’ in piu’ del vincitore, il texano Saul Mendoza. “Non lo conoscevo personalmente, un vero campione. Purtroppo il mio punto debole e’ la salita. Non sono preparato a dovere, mentre in discesa, anche per recuperare, sono molto spericolato. Il percorso comunque, era molto duro”.
Roberto aveva partecipato, prima di New York, nell’ordine alle maratone di Berlino, Carpi e Venezia. Francesca Porcellato, la vincitrice, e Alvise De Vidi, costretto a partecipare tra i paraplegici, lui che invece e’ tetraplegico, in questi giorni sono invece a Oita, in Giappone, per partecipare ad una maratona riservata ai disabili.
Infine Brigo torna sull’attenzione riservata dai media. “Usa Today, un programma televisivo tra i piu’ noti, ha mostrato in diretta la nostra partenza. Mi hanno detto che e’ stata vista da 100 milioni di persone, una cifra impressionante; vi rendete conto che supera di gran lunga i telespettatori che seguono il Festival di Sanremo?”

 

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