Menu

Tipografia
Un playground improvvisato (quei campi da basket nelle periferie delle citta’ americane, dove si danno appuntamento i giovani per giocare a basket a tutte le ore) tra gli stand della Fiera di Padova (grazie allo sforzo logistico della Water & Ice, che in un paio di giorni ha allestito anche campi da calcetto, da fun ball ed una piscina in piena regola, con tanto di sommozzatori), un paio di palloni, un bel po’ di spettatori incuriositi, dieci giocatori ed… altrettante carrozzine.







La sfida, lanciata da disabili.com, e’ stata raccolta dai cestisti del Millennium Basket, che militano nell'A1 in carrozzina, e da quelli dell’Elvox Petrarca, che in questa stagione hanno sfiorato la promozione in B1 tra i normodotati. I ragazzi del Millennium ha preparato le carrozzine e preso confidenza con i canestri (che sono alti 3 metri e 05, come per i normodotati), i giocatori del Petrarca hanno preso confidenza con i “mezzi” a cinque ruote (ce n’e’ una piccola sul retro per evitare i cappottamenti), che contenevano a fatica i loro centimetri ed il loro peso. Gherardo Bonetto, capitano del Petrarca, Marco Bersani, Alberto Viscovich, Alberto Buffo e Gianni Muzzoni hanno accettato di buon grado di sedersi e lottare ad armi pari con Filippo Chiarello, Franco Repele, Antonio Sartorato, Luca Farinello e Silvana Vettorello (in carrozzina le donne possono giocare insieme agli uomini).







Lo sport parla un linguaggio unico, basta un rapido aggiornamento sulle regole specifiche del basket in carrozzina, poi i ragazzi optano per le squadre miste, più equilibrate. Palla a due e via, si fatica un sacco, ben presto spuntano i primi calli alle mani per i petrarchini, che si impegnano al massimo in questa sfida inedita. Sotto canestro il gioco e’ duro, per Bonetto e compagni i tiri da seduti sono un problema, ma si vede che la mano e’ calda e la classe non e’ acqua.







Ben presto anche loro prendono confidenza con movimenti inusuali, da un terzo tempo molto atipico ai frequenti tiri con una sola mano, perche’ l’altra e’ impegnata a dare stabilita’ alla carrozzina. E nelle pause, giu’ complimenti agli avversari. “Ci divertiamo un sacco”, affermano ad una voce i protagonisti, “e soprattutto questa partita ci arricchisce molto, sia sul piano umano che su quello sportivo”. Spicca la differenza di forza fisica nelle braccia: quelli del Millennium hanno bicipiti impressionanti, i ragazzi del Petrarca sono abituati ad aiutarsi molto con la spinta delle gambe, e la ricerca della stabilità delle ruote rende necessaria una concentrazione piu’ elevata al momento del tiro.







Dopo oltre un’ora di partita, (ad un certo punto, perche’ manca il fiato e perche’ non interessa, tutti smettono di informarsi sul punteggio), la scommessa e’ definitivamente vinta. Si azzarda qualche commento tecnico: “I ragazzi del Petrarca se la sono cavata molto bene”, afferma Filippo Chiarello, tra i più “tosti” del Millennium, “si vede che giocano a buoni livelli, l’occhio e la sensibilita’ non dipendono certo dal fatto che tu sia in carrozzina o in piedi”. E appena bevuta una sorsata di acqua fresca, il pensiero di tutti va gia’ a come rinnovare la sfida tra un anno, o magari anche prima.







Ps. Partecipa al nostro Sondaggio sullo Sport



Federico Fusetti - federico@disabiliforum.com

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy