Menu

Tipografia
Ormai le associazioni che promuovono lo sport per i disabili non sono piu’ una rarita’. Vicenza , ad esempio, e’ tra le citta’ che in Italia danno maggiore attenzione allo sport: per l’esattezza la prima secondo le ricerche statistiche pubblicate sul “Sole - 24 ore”. Tra le varie iniziative da segnalare “ Sportlandia ”, che raccoglie periodicamente ad un campo scuola cittadino (in via Rosmini) oltre 400 atleti disabili in rappresentanza di 20 associazioni.


Il problema pero’ e’ un altro. Per quanto apprezzabili e stimolanti, queste promozioni non bastano. Il vero ostacolo da superare, a questo punto, e’ infatti quello dell’integrazione sportiva con gli atleti normodotati . All’interno dello sport non ci devono essere barriere, fanno sapere ad esempio dal CSI, il Centro Sportivo Italiano, che vuole far passare questo messaggio. Lo sport e’ uguale per tutti, senza distinzione di capacita’ fisiche. La fatica la fanno tutte le categorie, i sacrifici li sopportano tutti. Chiaro che i risultati devono essere ponderati e devono tenere conto di parametri diversi legati alla disabilita’, ma in questo modo anche per le famiglie, per gli allenatori, per gli accompagnatori, non ci saranno piu’ discriminazioni ed emarginazioni, che oggi sono all’ordine del giorno.


I disabili vogliono, giustamente, competere con i normodotati, almeno partecipare se non vincere, anche se in quelle discipline dove gli ausili tecnici possono metterli sullo stesso piano anche i risultati agonistici potrebbero essere sorprendenti (ad esempio l’automobilismo).

Federico Fusetti - federico@disabiliforum.com

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy