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E' partita la Maratona più famosa del mondo, quella della Grande Mela, dove già da qualche giorno sono arrivate anche le squadre sportive italiane.
E la delegazione di Padova, quella della Maratona del Santo, con i suoi atleti disabili e con nuove iniziative, diventa un messaggero del sociale.
A partire dal suo testimonial d'eccezione: Francesca Porcellato, che nella categoria disabili ha già vinto la New York City Marathon nel 2001 e che è tornata di forza sul podio nel 2002, guadagnando ancora un secondo posto.
Il suo traguardo del 2001 è ad oggi imbattuto: due ore, undici minuti e cinquantasette secondi per una vittoria strepitosa che ha segnato la sua ascesa nel mondo della corsa.
La campionessa, che gareggia per la categoria paraplegici, torna a New York come rappresentate della manifestazione patavina, oramai fra le più corse d'Italia.
E ci torna con alle spalle una stagione entusiasmante, che la vista protagonista assoluta della Maratona di Londra, dove ha strappato il gradino più alto del podio, per soli 33 secondi, alla beniamina di casa, Grey Thompson.

Ma quest' anno, oltre all'ormai tradizionale tema della solidarietà, la Maratona del Santo sbarca nella Grande Mela, con un nuovo intento: pareggiare i conti fra uomini e donne.
Se le maratonete in Italia sono solo il dieci per cento dei loro colleghi maschi, allora Padova lancia la sfida: vogliamo più donne.
E un ruolo fondamentale in questa partita lo gioca l'Associazione Albergatrici delle Terme Euganee, rilassante centro turistico dell'interland padovano.
Infatti, le atlete che hanno già corso nelle edizioni precedenti di questa bellissima corsa primaverile, saranno ospitate gratuitamente per un giorno e una notte negli alberghi al femminile dell'area termale.
Nadia Albertin, presidente dell'Associazione Euganea, sottolinea che tutti i membri dell'Associazione hanno accolto con entusiasmo questo progetto, visto come un gancio per far emergere la realtà delle Terme Euganee e inserirla nel grande evento.

E di gancio ha parlato anche il sindaco di Padova, Giustina Destro, che ha tutta l'intenzione di portare in U.S.A. non solo lo sport italiano, ma anche la sua magnifica cultura: Giotto, questo grande interprete della pittura italiana e di tutta la sua civiltà, si spera, sarà portato a New York, dopo la prestigiosa esposizione delle opere del maestro a Bruxelles.
E per riuscirci ha spedito là tre dipendenti del comune che, in maglia azzurra e dopo mesi di sforzi e diete, rappresenteranno la Città del Santo a quella che è la maratona per antonomasia. E correranno spalla a spalla con Francesco Peghin che, oltre a organizzare con Assindustria la Maratona del Santo, quest'anno si è voluto cimentare in quest'epica impresa.
Un contagio d'entusiasmo.

Insomma, lo sport e le iniziative sociali come trampolino di lancio per diffondere la cultura italiana nel mondo, assieme alla sua lingua che è la quinta più parlata in assoluto, e per consolidare il gemellaggio storico con New York, dove i maratoneti nostrani vengono fermati per strada da italoamericani che raccontano le storie dei loro nonni, arrivati in America tanti anni fa.


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