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E' un luogo comune, ma errato. Il tennis in carrozzina, infatti, è uno sport altamente spettacolare, che merita una maggiore diffusione e più successo tra il pubblico. E' un discorso valido per gran parte delle discipline per disabili, invece l'approccio, nella quasi totalità dei casi, avviene in maniera fortuita, per l'insistenza di un amico o perché ci si trova in tribuna a seguire un evento particolare.

 

Qui sta la lungimiranza del progetto della OSD Sport, affidato al tecnico nazionale Claudio Rigolo, livornese, un passato da grande campione negli ultimi dieci anni e un presente da istruttore federale. Con Gianluca Vignali, altro istruttore di livello nazionale, hanno dato vita ad una scuola di tennis itinerante, ma destinata a proseguire poi nel luogo di svolgimento grazie a istruttori locali disponibili e formati a dovere. Un esempio pratico: un disabile, un circolo sportivo, un tecnico o un fisioterapista contatta la OSD, e la struttura si attiva per reperire una struttura sportiva idonea ad ospitare il corso. Lo staff tecnico si sposta nella località prescelta, e si occupa dell'insegnamento teorico e pratico a titolo assolutamente gratuito, fornendo agli atleti tutto il materiale necessario per effettuare il corso, carrozzine comprese. "Non è la solita esibizione", spiega Claudio Rigolo, due Olimpiadi all'attivo con la maglia azzurra. "In questo modo si coinvolgono maestri e giocatori del posto, noi andiamo via dopo il corso, ma loro possono continuare da soli, magari con qualche aggiornamento tecnico che possiamo ripetere periodicamente".

Gli stage possono essere di uno o due giorni, e prevedono per tutti l'acquisizione di una necessaria confidenza con carrozzina, campo, racchetta, pallina e rete, ovvero i "ferri del mestiere", e poi i metodi per impugnare la racchetta, il contatto con la pallina, il palleggio e ancora i fondamentali: diritto, rovescio, battuta e volée. Per chi rimane in campo anche il secondo giorno, ecco serviti i rudimenti per muoversi lateralmente, in avanti, all'indietro in fase di recupero. Una sfida nella sfida, che ha come scopo anche quello dell'allargamento della base di praticanti. Gli ultimi dati parlano di 70 nazioni coinvolte e 15.000 giocatori praticanti, cifre incoraggianti. "A Livorno ha appena iniziato anche un ragazzo con la sclerosi", conferma Claudio, "e altri due si stanno avvicinando al tennis". In Italia, oltre a numerosi tornei internazionali, si svolge un'attività federale regolata dalla Fisd che organizza un campionato italiano assoluto, un campionato indoor, un campionato a squadre.

E il calendario delle prossime settimane è veramente fitto. La prossima settimana a Torino, infatti, si disputerà il campionato italiano assoluto a Sangano di Torino, dove si annuncia la partecipazione di oltre 50 atleti. Ciò consentirà agli organizzatori di stilare due tabelloni, a seconda delle qualità tecniche. Per la prima volta saranno presenti anche alcune ragazze, in Italia se ne contano circa 15, divise soprattutto tra Livorno, Bari e Roma. Quindi a cavallo tra giugno e luglio Rigolo è atteso da un paio di dimostrazioni in alcune scuole delle Marche (il 30 giugno) e al Centro di Riabilitazione Infantile dell'ospedale di Terni (il 2 luglio). A metà luglio, come lo scorso anno, è previsto un corso di formazione a Predazzo, grazie all'invito di Sportabili, un'associazione tra le più attive sul fronte dello sport.

Agosto è dedicato alla nazionale, con il raduno a Bardonecchia dall'1 al 4, al quale parteciperà la selezione paraplegici e, per la prima volta, le donne. Subito dopo, tutti al Torneo di Ginevra.

A settembre, poi, sarà di scena il famoso torneo internazionale di Livorno, dal 9 al 14 settembre (sono già più di cento gli iscritti), e che precederà di un solo giorno il Mondiale di Brescia, al via il 15 settembre.
Nella stessa settimana di Livorno c'è anche l'appuntamento di Jesolo (VE), e tra i due si divideranno la gran parte delle rappresentative nazionali presenti al mondiali, garantendo spettacolo e qualità tecnica di alto livello.

 

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