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Marla Runyan, 31 anni, la prima atleta non vedente a conquistare il diritto a partecipare a un'Olimpiade vera, non a quelle dedicate ai disabili.

E' stata lei la grande protagonista della terza giornata dei Trials americani di atletica leggera. Un unico precedente è quello dell'azzurra Paola Fantato che nel 1996 ad Atlanta ha gareggiato su una sedia a rotelle nel tiro con l'arco.

La Runyan per la legge americana è formalmente cieca; ha una specie di 'buco' al centro della visuale che le permette di vedere soltanto immagini sfuocate a causa di una grave degenerazione della retina da quando aveva 9 anni. Correndo la finale dei 1.500 metri in 4'06"44, si è classificata al terzo posto qualificandosi quindi per Sydney.

«So quello che ho fatto - ha commentato la Runyan- ma non è sicuramente stato per poter dire a me stessa 'sono la prima atleta cieca alle Olimpiadi'. L'ho fatto per dire 'sono alle olimpiadi', ed è un sogno diventato realtà». L'atmosfera olimpica l'aveva già vissuta alle Paraolimpiadi che l'avevano vista pure protagonista, aggiudicandosi 4 ori nel'92 e 2 nel '96.

La nostra Paola Fantato ha commentato che le olimpiadi non assomigliano a nessun altra gara e sono una cosa diversa, irripetibile.

Per l'italiana percorso inverso rispetto alla collega statunitense: sarà a Sidney ma gareggerà nelle Paraolimpiadi in quanto l'allenamento costante non le lasciava spazio per la vita privata.

Stefano Pittarello - stefano@disabili.com

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