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Gioca a pallacanestro da sempre Fabio Raimondi.
Ha ventinove anni e da dodici è difensore della nazionale; e' la  guardia che tutti vorrebbero avere. Rapidità, ottimo tiro e grande carattere nella vita e nel gioco sono le caratteristiche lo hanno portato lontano.
Quattro i Campionati Italiani vinti, tre Coppe Italia e una Coppa dei campioni. E, inoltre, la Liga Espanola e la Copa de el Rey, quando ha militato con il Fungosa  in Spagna.

Come ti sei avvicinato a questo sport?
Mi sono avvicinato alla pallacanestro nel momento in cui rimasto disabile.
Da piccolo, a 11 anni, questa era l'unica disciplina che mi permetteva di fare dello sport anche con persone normodotate. Vale a dire, io i primi anni giocavo a pallacanestro a scuola con i miei compagni di classe, e quando poi molti mi videro giocare mi chiesero perché non provassi a giocare con altre persone con i miei stessi problemi.
Comunque dagli 11 ai 15 anni ho trascorso molte ore in palestra ad allenarmi solo tirando a canestro, perché mi divertiva e lo ritenevo un passatempo.

Cosa ti da il basket?
Cosa mi ha dato la pallacanestro?! Bella domanda….. sarebbe riduttivo dire tanto! Però è la verità. Innanzitutto, mi ha dato la possibilità di poter dimostrare a me stesso che comunque restare disabile non preclude certe ambizioni, certamente le complica ma non le annulla. Poi, il provare certe sensazioni che sono molto forti, la sensazione della gioia dei successi e lo sconforto della sconfitta.
Il dover lavorare con dei compagni durante la settimana per poter raggiungere un risultato è, comunque, una sensazione particolare che a volte affascina.
Lo adoro perché quando sto in campo mi sento nel mio ambiente naturale! Molte volte scherzando dico: "Dio mi ha detto: "Fabio scendi sulla terra e gioca a pallacanestro!"
"Si è dimenticato di dirmi in carrozzina però!".
Questo non è un rimpianto, è sola una constatazione, non mi piango addosso perché sono disabile, lo accetto tranquillamente, cerco solo di dare il massimo nella mia condizione.
Sono sicuro che quando le persone vengono a vedere una partita di basket in carrozzina siano  presi dall' agonismo e non pensino alla disabilità dei giocatori.
Questo mi fa piacere, cosa invece differente se si vede un disabile passeggiare per strada.

In quali squadre hai giocato?
Ho iniziato a giocare a 15 anni nella Polisportiva Bergamasca, squadra della mia Città: anni indimenticabili, perché ho cominciato i primi campionati ufficiali.
Terminate le scuole, sono stato ceduto alla Briantea di Cantù. Ho militato in questa squadra per 3 anni e ho raggiunto due Finali scudetto e una Finale di Coppa dei campioni.
Sono poi passato alla squadra del Santa Lucia di Roma in cui milito tuttora: questo è il mio 5° anno di permanenza, tolta una parentesi di un anno, durante il quale mi sono trasferito in Spagna con il Fundosa di Madrid.

Quali pensi siano le tue caratteristiche di gioco?
Le mie caratteristiche di gioco sono essenzialmente la velocità, un buon controllo della carrozzina e il tiro dalla lunga distanza.
Non dico altro altrimenti non vorrei lodarmi troppo!!!!!
I miei punti forti sono sicuramente il tiro, e la pericolosità di gioco in attacco, costringendo i miei avversari a fare sempre un'attenta difesa nei miei confronti e, per quanto riguarda i miei punti deboli, è meglio che non li dica altrimenti è un vantaggio per i miei avversari. Comunque, io vi assicuro che ci sto lavorando per migliorarli e potete scommetterci che ci riuscirò!

Com'è andata la tua trasferta al Fundosa e come mai sei tornato al Santa Lucia?
L'anno in Spagna è stato molto coinvolgente, arrivare come straniero in una squadra tra le più forti d'Europa sicuramente mi ha dato una grande carica.
Ammetto che ci sono stati inizialmente problemi di ambientamento, però subito superati con l'apprendimento della lingua.
Ho vissuto una nuova realtà sia di vita che cestistica, ho conosciuto molte persone con cui tutt'oggi sono in contatto.
Ho praticamente provato cosa significa essere  un giocatore straniero, giocare lontano dalla propria terra, e quanto poi noi italiani siamo legati alle nostre tradizioni, anche se ha volte ce ne rendiamo conto solo quando queste ci vengono a mancare.
Quando decisi di rientrare in Italia, non ho avuto grossi problemi di richieste, varie squadre mi hanno fatto delle proposte…. e le due squadre che mi hanno allettato sono state Sassari e Santa Lucia.
Ammetto che, inizialmente, la trattativa più probabile era Sassari che da più tempo mi aveva contattato, però poi, per problemi logistici, la trattativa non si è conclusa.
Io comunque nel frattempo non ho mai disdegnato un ritorno al Santa Lucia, sempre se certe condizioni si fossero verificate.
Perché ho preferito il Santa Lucia?! Diciamo per una questione sentimentale, squadra che più sentivo e sento mia, che mi ha dato e spero mi darà altre soddisfazioni: come dire, il primo amore non si scorda mai!
Quando me ne sono andato dal Santa Lucia non sono scappato in Spagna, vi erano solo divergenze di idee che secondo me non potevano essere appianate molto facilmente ... serviva una scossa, c'era bisogno di fare delle scelte, e io la mia l'ho fatta. 
Ristabiliti certi equilibri ho ritenuto che il mio ritorno fosse possibile, come poi è avvenuto.

Quali sono i punti deboli che avete nei confronti delle altre squadre?
Probabilmente, se sapessi tutti i punti deboli che abbiamo noi nei confronti delle altre squadre, ora saremmo la nazionale più forte al mondo!
Penso che un grosso problema sia la mancanza di nuovi giocatori giovani su cui lavorare e preparare poi per la nazionale. Questo è un lavoro duro, che a volte non paga nell'economia della squadra,  e le squadre di elite non hanno il tempo di farlo.
Quando poi quelle di media caratura lo fanno, il giocatore divenuto di buon livello ambisce a giocare in squadre di alto livello, e così ricomincia tutto da capo.

Gli Europei hanno visto purtroppo un'inattesa sconfitta degli azzurri: qual' è il tuo parere in merito?
Sicuramente i Campionati hanno come denominatore comune il grosso equilibrio delle squadre che vi hanno partecipato, come poi hanno dimostrato anche i risultati. 
Le partite, per quanto riguarda la nostra Nazionale, sono state condizionate da episodi di gioco che potevano dare una impronta diversa all'intera competizione.Vedi la partita persa contro l'Olanda di 2 punti e quella con la Germania di 3.
La fortuna non ci ha certo aiutati, e, in certi frangenti, la sfortuna direi che ha messo la sua mano. Comunque, concludo dicendo che abbiamo dimostrato di poter competere con tutti, ed è questo il mio più grosso dispiacere ... di essere escluso dai Mondiali in Giappone, traguardo che era alla portata di questa squadra.
Ora sarà importante ricominciare un lavoro, per consolidare un gruppo che con alcuni innesti potrà diventare una delle Nazionali d'Europa più forti. L'importante sarà  la volontà di tutti nel sacrificarsi a farlo!

La presenza degli  'stranieri' è spesso fonte di polemiche; pensi che faccia bene al Campionato e al basket italiano, o no?
Solo se si parla di un certo numero per squadra, dando anche la possibilità a i giovani italiani di giocare.
Non ritengo giusto che in Italia giungano stranieri scarsi e giochino solo perché l'essere straniero fa moda mentre buoni giocatori italiani rimangono in panchina.

Come vivi e hai superato la tua disabilita'?
Per quando riguarda la causa della mia disabilità, è dovuta ad intervento chirurgico, e l'ho superata, direi, con l'aiuto di molte persone che mi sono state vicine. E poi, indubbiamente, con lo sport, che mi ha dato la possibilità di  realizzarmi in qualcosa in cui credo.
L'ho vissuta e la vivo con la consapevolezza di sapere che sono comunque disabile, non sono ipocrita da pensare che io sia sano: questa ora è una condizione della mia vita, e io cerco di  sfruttare al meglio ciò che posso fare, cercando di limitare i disagi che il fatto del non camminare mi comporta.
Il consiglio che posso dare a persone che come me  hanno un handicap, e che per forza di cose ne ha condizionato in parte la vita, è di darsi degli obiettivi da raggiungere, e vi assicuro che ogni piccolo traguardo che raggiungerete con le vostre forze sarà motivo di orgoglio, e vi permetterà di avere sempre lo stimolo a poter far meglio!
Sono sicuro che la forza di volontà e la voglia di combattere non ce la possa levare niente e nessuno, nemmeno la più grave delle disabilità!

Fabio Raimondi
mail: space_jam_4@hotmail.com

Siti di riferimento:
www.hsantalucia.it
www.basketincarrozzina.it
www.fisd.it

 

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