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Potrebbe essere il primo allenatore di calcio disabile d'Italia, a patto che la Federazione gli rilasci il patentino di base. Si tratta di Claudio Rosi , 41 anni, ex-difensore del Pordenone all'inizio degli anni '80, ma in campo per oltre 500 volte, 200 delle quali da professionista con Grosseto, Pordenone, Orbetello e Sant'Elpidio a Mare.


Purtroppo Rosi, quattro anni fa, il giorno dopo aver disputato una partita di calcetto in B2, cadde da un pino di 12 metri mentre era al lavoro come potatore per una ditta privata, e da allora ha perso l'uso degli arti inferiori, rimanendo parpaplegico dopo sei mesi trascorsi immobile a letto. Frattura della vertebra D10 e lesione del midolllo spinale la diagnosi, tre mesi di ricovero contro un anno e mezzo di media per i pazienti nelle stesse condizioni, ma la sedia a rotelle era ormai inevitabile.


Ed ora, dopo essersi consultato con il presidente della sezione allenatori di Grosseto Paolo Sodi, il desiderio fortissimo di iscriversi al corso per ottenere il patentino di 2° categoria, che consente di guidare squadre del campionato dilettanti fino alla nazionale di categoria.


Un ciclo di lezioni di cinque settimane, con esame finale, tenuto dal Comitato Provinciale della Figc di Livorno, che vede ottanta domande e quaranta ammessi, e che e' iniziato lunedi' scorso.


Ma la vicenda e' molto piu' complicata del previsto.


Era contemplata infatti una prova pratica di ammissione, che grazie ai suoi titoli sportivi Rosi poteva evitare. Per questo l'ex-difensore ha anche omesso di dichiarare la sua condizione di disabile, della quale ci si e' accorti in occasione dell'inizio delle lezioni. Il problema e' che a fine corso occorre invece superare un esame teorico ed uno pratico, e quest¹ultimo risulta impossibile per Claudio.


Messa cosi', si potrebbe pensare che la Federazione ha sbagliato ad ammetterlo al corso, ma e' altresi' vero che, visti i suoi trascorsi, questa rappresenta un'occasione unica per dimostrare che si possono superare queste barriere, non solo architettoniche ma soprattutto umane, grazie al buon senso.


Il settore tecnico federale sta dunque esaminando il caso di Rosi, e non e' escluso si arrivi ad una deroga speciale, che permetterebbe di aggirare le norme e soprattutto di rendere felice un appassionato di calcio.



P.S.: Non sarebbe una cattiva idea se i navigatori di disabili.com facessero sentire il proprio sostegno a Claudio, magari mandando qualche e-mail di solidarieta' al sito della Figc. Ci proviamo?
www.figc.it

Federico Fusetti - federico@disabiliforum.com

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