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Cresce l'attesa per la Maratona di Sant'Antonio, in programma domenica 28 aprile a Padova, e che dopo due soli anni di vita rappresenta già un appuntamento in grado di coniugare agonismo, solidarietà e cultura. Ieri sera la presentazione ufficiale, davanti a 600 spettatori, al teatro Verdi di Padova. "Una manifestazione che fonda il suo successo sul coinvolgimento dell'intera città", spiega Francesco Peghin, vice-presidente di Assindustria Sport (la società che organizza la maratona insieme al Gruppo Atletica Vedelago). Ospite d'onore della serata uno dei protagonisti annunciati della terza edizione della Maratona, Giacomo Leone. L'atleta delle Fiamme Oro è stato "scippato" però, domenica scorsa a Londra, del primato italiano ad opera di Stefano Baldini.
Oltre ai concorrenti in senso stretto, infatti, sono 2.000 le persone che ruotano attorno all'evento offrendo il loro contributo volontario con l'assistenza lungo il percorso o in occasione dei tanti eventi collaterali, che si svilupperanno nell'arco di cinque giorni, da mercoledì 24 aprile, per concludersi con il concerto di Radio Italia Solo Musica Italiana, che nel 2001 aveva raccolto in Prato della Valle oltre centomila spettatori. Sul palco Alexia, Fausto Leali, Fiordaliso, Francesco Renga, Gazosa, Lollipop, Massimo Di Cataldo, Matia Bazar, Michele Zarrillo, Ron e Timoria. Intanto le iscrizioni hanno superato quota 2.000, tra le quali anche Silvia Furlani, una ragazza malata di sclerosi multipla, a fianco di decine di altri disabili provenienti da tutto il mondo.
Silvia, 41 anni, residente a Udine, dove fa l'operaia in una cooperativa, e mamma di una bambina, correva le maratone già prima di ammalarsi, nel 1991. La tempra di Silvia però è molto forte, perché anche se è finita la sua "prima parte" della carriera sportiva, ora si è accorta che l'attività sportiva le dà un aiuto concreto contro la malattia. Due mesi fa, ad esempio, si è recata in Libia per partecipare alla Desert Marathon, manifestazione che prevede quattro maratone in quattro giorni: Silvia ne ha corse addirittura tre. La prima col brivido, perché si è persa nel deserto africano, percorrendo 15 chilometri in più, e giungendo al traguardo disidratata, tanto che il medico le ha proibito di prendere il via alla tappa successiva. "Fatico a superare un gradino o a legarmi le scarpe", racconta, "e per questo una maratona per me rappresenta un'impresa quasi proibitiva. Potrei cadere dopo pochi metri, ma sono sicura che arriverò al traguardo, anche se non so quanto tempo mi occorrerà. Lo faccio anche per tutti i malati di sclerosi multipla, perché per un giorno saremo uguali agli altri atleti".
Per tornare alla gara, il percorso di 42.195 metri collegherà Vedelago (TV) a Padova, lo stesso tragitto compiuto a suo tempo proprio da Sant'Antonio, ed in alternativa ci saranno a disposizione tre percorsi da 5 (la Stracittadina), 2 (la Children's Marathon) e 1 chilometro (la passeggiata per disabili e anziani).
L'assessore regionale alle Politiche Sociali Antonio De Poli, insieme ai testimonial della Maratona S. Antonio, i campioni della categoria disabili Carlo Durante (ex primatista mondiale tra i non vedenti con 2h43'29"), Roberto Brigo e Antonella Munaro (entrambi giunti secondi alla New York City Marathon 2001), ha ricordato i progetti di solidarietà della Maratona S. Antonio, che quest'anno andranno a favore del Suem 118 e del programma Sport&Disabilità. La raccolta fondi, che avrà come simbolo Freccia, la mascotte di peluche della Maratona, avverrà attraverso l'attività dello stand gastronomico, che funzionerà in Prato della Valle da mercoledì 24 a domenica 28 aprile, e tramite il merchandising della maratona (t-shirts, cappellini, felpe), in particolare con Freccia, mascotte della maratona e simbolo della solidarietà.
Con il tema Sport & Disabilità si sono cimentate negli scorsi mesi anche tutte le Scuole Elementari e Medie di Padova e Provincia, coinvolte nel concorso grafico "Correre oltre le barriere - come la corsa può aiutare a valicare le barriere architettoniche, culturali e sociali."
Ricordando che la costante opera di sensibilizzazione e di raccolta fondi ha permesso di devolvere nel 2000 51 milioni di lire a favore dell'attività dell'Ospedale Pediatrico di Padova e della Casa Madre Teresa di Calcutta e 61 milioni nel 2001 a sostegno dell'attività sportiva degli Atleti Disabili e dell'Ospedale Pediatrico Oncologico di Padova.
I testimonial dei progetti di solidarietà dell'edizione 2002 sono stati quattro atleti disabili: Antonella Munaro, Alvise De Vidi, Roberto Brigo e Carlo Durante.

Attraverso questi atleti plurimedagliati (De Vidi è stato il miglior atleta azzurro alle ParaOlimpiadi di Sydney conquistando tre medaglie d'oro, una d'argento e una di bronzo) la maratona ha promosso una campagna di sensibilizzazione sul tema "Sport & Disabilità".

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