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La "Centomiglia" è una sfida agonsitica all'ultimo refolo per i veloci maxilibera del laghi Europei e per i pluriscafi che si contenderanno la "MultiCento".
La terza gara in programma il prossimo 6 settembre sarà, come avviene da due anni, la "CentoPeople", manifestazione per le barche da diporto e per i progetti di "velaterapia".
La regata, che si svilupperà sul percorso Gargnano-Isola dell'Olivo di Malcesine e ritorno, sarà a "vele bianche".
Vivrà il momento della partenza con tutto il resto delle flotte, scattando, come tutti gli altri, alle 8 e mezzo di sabato 6 settembre dal porticciolo di Bogliaco di Gargnano, giustò a metà lago di Garda. Tra i progetti che hanno già confermato la loro adesione ci sono le barche delle Coop Archè e Mimosa di Trento, un 13 metri con tutte le barriere abbattute e "Hyak", lo scafo del progetto legato al disagio mentale e promosso dall'Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda.

Il nome "Hyak" prende spunto dal film "Qualcuno volò sul nido del cuculo" con Jack Nicholson, un gruppo di pazienti che  fuggono verso la libertà. Ed è anche il nome del progetto di velaterapia dei reparti di psichiatria dell’Azienda Ospedaliera di Desenzano e del Cps di Salò.
Ora «Hyak» è anche il nome di una barca, un «Piviere» che è già stato utilizzato  per crociere lungo le rive del Garda e per regate come la "CentoPeople" del Circolo Vela Gargnano oppure la Trans Lac en Du della Canottieri Garda, costituendo un momento terapeutico importante e ampiamente collaudato nella realtà del Garda e della Valsabbia con i pazienti psichiatrici gravi. 
«Stiamo facendo leva - ha detto il dottor Nobili, responsabile dell'iniziativa - sulla metafora della navigazione verso la libertà. Libertà da una malattia che limita l’agire quotidiano e che per questo è una vera e propria prigione. E funziona, probabilmente perché per andare a vela c’è bisogno di sinergia e di complicità, di alleanze e di fiducia negli altri. Così chi partecipa è costretto a mettersi in gioco».

Il progetto “Hyak” mira alla riabilitazione di pazienti psichiatrici gravi attraverso la barca a vela. Nel 2000 si è rivolto con incoraggianti risultati ad alcuni pazienti del “Centro Psico Sociale-Cps” di Salò, unità operativa di Psichiatrica numero 21 della azienda ospedaliera di Desenzano, affetti da psicosi. Il quadro clinico di tali malati è caratterizzato da sintomi quali l’isolamento sociale, l’impoverimento ideo-affettivo e l’autismo, condizione estrema di un disturbo mentale che conduce alla chiusura e all’abbandono di ogni progetto esistenziale. Con la navigazione a vela si vuole favorire il recupero di abilità sociali e il rispetto delle regole tramite la condivisione di un luogo e di una azione comune. La navigazione a vela, attività in cui la collaborazione, la solidarietà e la condivisione delle stesso obbiettivo sono gli aspetti indispensabili e caratterizzanti, sembrerebbe rappresentare, infatti, un efficace strumento di riabilitazione per i pazienti.

L’iniziativa è nata da un’idea dell’Educatore Bernardo Olivetti subito sostenuto dall’Unità Operativa di Psichiatria. Si è avvalso del sostegno logistico prima della società Canottieri Garda di Salò, del Circolo Nautico di Portese e del Circolo Vela Gargnano, ora della base al porticciolo del Circolo Vela Toscolano-Maderno. L'iniziativa è stata fortemente sostenuto anche dai massimi responsabili dell’azienda Ospedaliera di Desenzano nelle persone dei due ex direttori generali: Angelo Foschini (tra l’altro appassionato skipper e regatante) e Mauro Borelli.
La ricostruzione dello scafo di "Hyak" è stata ospitata presso il cantiere di Luciano Corradi a Bedizzole, nel bresciano.
 

INFO:
Il sito ufficiale di Centomiglia
info@centomiglia.it
Il sito dell'Ospedale di Salò

PER APPROFONDIRE:
Il sito di Nautica.it
Il blog di MondoNautica
Il sito di PsicologiaOggi

Abbiamo parlato di velaterapia anche in:
RIABILITAZIONE IN BARCA, CON LA VELATERAPIA

LA NAZIONALE ITALIANA VELISTI VIRA VERSO LA VELATERAPIA

[Redazione]

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