Menu

Tipografia

Per chi non ha la fortuna di saper veleggiare, non resta che affidarsi alle immagini, o ai racconti di chi può trasmettere le emozioni della navigazione.
Se le immagini non si possono apprezzare, causa una disabilità visiva, bisogna affidarsi al racconto di chi ha provato quell'esperienza.
E' quanto vi proponiamo con questo diario di bordo che ci arriva dalla Velalonga 2007, la competizione veneziana di fine maggio che coinvolge ogni anno più di duecento imbarcazioni tra Derive, Catamarani e tradizionali Vele al terzo.
A firmare è Stefano Zinato, di Ventolibero, che con Alessandro ed Elisabetta, marinai non vedenti di Homerus Project, ha partecipato a questa settima edizione.

Alla sera stanco, bruciato dal sole di maggio, leggo la targa del premio speciale assegnato dall’organizzazione per la nostra partecipazione….
Una vela trasparente serigrafata su base in legno.
Bella ma... manca qualcosa.
Prendo un pennello, del colore marrone antico e dipingo la parte superiore della vela.
Ad ogni pennellata volevo per sempre fissare su quella vela ogni ricordo di questa iniziativa.
Il primo ricordo và alla casualità di comperare il libro di Homerus project contestualmente alla nascita di ventolibero e all’idea assieme a Sabrina (il presidente di ventolibero), di invitare un equipaggio di Homerus alla velalonga.
Altra pennellata, e scorrono i ricordi...
I ricordi vanno alle varie modifiche alla barca di ventolibero per renderla più competitiva, alla colorazione delle vele, alla messa a punto e alla prove in acqua... dove Alessandro ha preso la barra e ha sorprendentemente preso una andatura di bolina aiutandosi con la mano per sentire il vento.
Altra pennellata.
I ricordi vanno alle tante persone che ci hanno aiutato, agli sponsor, alle istituzioni, alla FIV, ma in particolare ad una persona che definirla “mitica” è il minimo del riconoscimento.
E poi... vedere Elisabetta prendere confidenza con la barca, con le sue mani accarezzare ogni singola parte come una madre affettuosa...
Quindi la partenza... Duecento, forse più barche attorno a noi.
Un groviglio di prue e poppe, grida concitate, qualche botto...
Alessandro ed Elisabetta in totale silenzio...
Alessandro alla barra, Elisabetta al fiocco...
Loro in quel momento ascoltavano.
Sentivano il vento!
Dall’emozione avevo il nodo alla gola, a dire il vero mi viene anche adesso che scrivo.
Da marinai ci si può anche emozionare dalla felicità.
Poi la regata, la partenza quasi da manuale.
Alla prima boa di disimpegno siamo tra le prime 40 barche. Il vento salta, levante, scirocco, garbin...
Barche più “tirate” ci raggiungono, “poche” sfilano da sottovento complimentandosi con la nostra imbarcazione.
Le altre ci ingaggiano da sottovento e chiamano di rispondere all’orza.
Chiedono il rispetto.
Abbiamo il rispetto, come da regole di regata.
Altri salti di vento.
Buchi di vento e corrente sempre contraria.
Nella bonaccia si soffre, le esili brezze disorientano Alessandro, ma anche me e tutti gli altri.
Si regata sulle barche uguali alla nostra, siamo avanti!
All’isola di Tessera ci raggiungono, ci sfilano sottovento, si soffre.
Malipiero (Alessandro) non ci stà, purtroppo non riesce a vederli.
Ma lui non ha bisgono della vista, ma di tutte le indicazioni tattiche su come posizionarsi al meglio sul campo di regata.
Virata dopo virata, recuperiamo...
Alle Vignole siamo primi, gli altri Limit - tci sono dietro.
Il vento salta, muore.
Canale stretto, briccole, una bava di vento, corrente contraria, barche a motore, vaporetti e... altre 100 barche che cercano di disimpegnarsi da questa situazione paradossale.
Molti rinunciano, remano o accendono il motore.
Tengo duro, siamo qua per la velalonga, mi consulto con Alessandro e Elisabetta, siamo in barca dalle 10 del mattino e sono le 16.30... continuiamo.
Liberi dalla copertura dell’isola delle Vignole proseguiamo in direzione Murano, altre barche, motonavi, vaporetti, moto ondoso, corrente contraria.
Quanto abbiamo sofferto, una goccia di sudore per ogni metro conquistato.
Abbiamo finalmente un refolo di scirocco quasi al giardinetto, issiamo l’assimetrico, Alessandro sempre alla barra, Elisabetta alla scotta.
Recuperiamo alla grande, siamo ormai fuori tempo limite, ma si continua.
Siamo in vista dell’arrivo, i ritardatari accendono il motore e puntano direttamente sulle gru di puntasangiuliano, noi no, proseguiremo a vela fino al traguardo.
L’ultimo ricordo è quello più bello.
Quando dopo circa 7 ore di navigazione a vela abbiamo tagliato la linea d’arrivo ho detto a loro: siamo arrivati, abbiamo fatto la velalonga.
Un attimo di silenzio, e nel silenzio ci siamo cercati e ci siamo dati delle gran pacche sulle spalle.
Ho terminato di dipingere di marrone la parte alta della vela del premio, ora và bene, i ricordi migliori ci sono tutti.
Questo premio rimarrà in ricordo di questo evento, ma soprattutto ogni qualvolta che lo sguardo si poserà su di esso, su questa vela bianca e marrone mi ricorderà che con Elisabetta e Alessandro abbiamo scritto assieme una pagina di storia nel nostro cuore.
Bravo Alessandro e brava Elisabetta
Buon vento.

Stefano Zinato

INFO:

Il sito in italiano di Homerus Project
Via Provinciale 84, 25079 Vobarno (Brescia) Lago di Garda - Italy
Tel +39 0365 599656 - Fax +39 0365 599129 - info@homerus.it

Il sito della Velalonga

Ci siamo già occupari di Homerus, con questi articoli:
"+39" INCONTRA PALERMO CON I VELISTI NON VEDENTI DI HOMERUS

'GARDAXTUTTI' DIVERTE E INCURIOSISCE LA VELA SENZA BARRIERE


[Redazione]

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy