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Si occupa di materiali, componenti per la costruzione e l'allestimento di imbarcazioni da diporto e navi, di tecnologia per rendere più sicura e confortevole la vita a bordo e la navigazione. Parliamo di Seatec, la prima rassegna del genere organizzata a Marina di Carrara (MS), un'occasione per far incontrare architetti ed ingegneri navali, enti di certificazione e surveyor, aziende terziste, fornitori di materie prime e produttori di componenti, cantieri nautici e navali.

Tra questi espositori, però, a noi di Disabili.com interessa sottolineare la presenza di Assonautica Livorno, l'associazione delle Camere di Commercio, che ha portato il suo fiore all'occhiello, la "2.4" (due punto quattro), che in aprile disputerà cinque regate del Trofeo Accademia Navale di Livorno.

Apparentemente la "2.4" è un'imbarcazione come tante altre: ha un albero, due vele (randa e fiocco), il timone, scotte e strozzascotte, e la deriva, fissa e zavorrata con 280 chili di piombo, che garantisce la massima sicurezza.
Di profilo appare come una normalissima barca a vela. In realtà, però, è stata progettata appositamente per i disabili.
Tecnicamente è una monoposto in vetroresina di quattro metri, ufficialmente riconosciuta di classe mondiale.
Come forma ricorda in scala ridotta i vecchi scafi di Coppa America, come Azzurra per intendersi, ma ha in più la caratteristica di essere inaffondabile e irrovesciabile: in una parola affidabilissima.

La storia di questo scafo è molto bella.
L'idea tecnica viene ad un architetto norvegese, Peter Narlin, che oggi la costruisce in serie in Finlandia, nei cantieri Narlin Yacht, con 1500 esemplari già venduti in tutto il mondo.
Quanto all'Italia, il suo mercato e la sua diffusione è ancora scarsa, anche per il prezzo non proprio abbordabile: 7.500 euro più le vele.
Nel 1994 la UILDM di Bologna decide di avviare un settore di attività dedicato alla promozione e al sostegno delle iniziative finalizzate a Telethon, che prende il nome di "Bologna per Telethon".
Il progetto prende l'avvio dalla sollecitazione di un socio che chiede di poter tornare ad andare in vela, come faceva prima dell'acuirsi della malattia.
L'occasione è data dalla collaborazione della UILDM di Bologna con gli Yacht Club Romagna e Yacht Club Bologna, che mettono a disposizione un'imbarcazione chiamata "Mini 12 o 2.4 SI" (Stazza Internazionale).
Il natante viene modificato in poco tempo presso l'Istituto tecnico "Aldini Valeriani" di Bologna, avvalendosi dell'attività di alcuni insegnanti e di un piccolo gruppo di studenti, ed è provato a Marina di Ravenna da Francesco Miotto responsabile di Tecnothon.
Il primo prototipo dimostra la validità dell'idea, ma necessita tuttavia di alcune modifiche che consentano elementi di personalizzazione della pulsantiera dei comandi, tali da renderla fruibile da parte dei diversi tipi di disabili.
Le modifiche apportate permettono di comandare le principali funzioni della barca (timone e vele) tramite un sistema di piccoli motori elettrici e di rimandi.
Tali correttivi, che in futuro verranno trasformati in un kit disponibile per i circoli velici e i privati che ne faranno richiesta, non comporteranno interventi strutturali sulla barca e sarà possibile attuarli su qualsiasi imbarcazione "2.4 SI" senza particolari difficoltà.
In pratica, si tratta di una cloche posta al centro, di fronte al regatante, spostata verso la prua.
E' simile a quella degli aerei da caccia, ed è collegata con timone e vele.

Intanto, Assonautica Livorno (tel. 0586-889100) la sta ora utilizzando per corsi di vela gratuiti riservati ai disabili, organizzando anche, per questa classe, ben cinque regate in occasione del Trofeo Accademia Navale, come accennato prima, che si svolgeranno dal 24 al 27 aprile nel mare di Livorno, per la più grande manifestazione velica del Mediterraneo: parteciperanno imbarcazioni di una trentina di Paesi e ben 25 Accademie Navali di tutto il mondo.
L'Assonautica di Livorno dispone esattamente di tre di queste barche, una delle quali fornita di pedaliera.
I due esemplari che ne sono privi, invece, vengono governati esclusivamente con le mani. Questo, purtroppo, impone la sussistenza di sufficienti capacità residue negli arti superiori.

Tra i tanti circoli nautici che si stanno interessando a questa imbarcazione, c'è il CUS Trento, che gestisce dal 1981 un centro nautico sul lago di Caldonazzo, a circa dieci chilometri dal capoluogo di provincia, e che nel 1993, dopo aver organizzato il Campionato italiano di "2.4", ha acquistato due barche, alle quali se ne sono aggiunte successivamente altre due.
I vari corsi hanno dato la possibilità a molte persone disabili di provare la barca a vela e alcuni fanno ora parte della squadra agonistica del CUS Trento.

Per informazioni

CUS Trento
E-mail segreteria CUS Trento
Tel. 0461/981166.

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