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Sport e disagio psichico, qualcosa di meglio si può fare. 
E un esempio viene dal judo, specialità che ha molto da dare ai disabili mentali, ma che ha bisogno di una programmazione e di attenzioni tutte particolari, che non possono essere improvvisate. Ecco da dove nasce il Congresso Internazionale organizzato per il 23-24-25 Aprile a Varallo Pombia, provincia di Novara.
L'organizzazione è a cura dell'Associazione Italiana Sport-educazione (AISE), riconosciuta dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali come Associazione Nazionale di Promozione Sociale

Tema principale appunto il judo-adattato ai disabili mentali, per prendere in esame anche i problemi generici dell'intero movimento dello sport-adattato. Ma entriamo più nello specifico, facendoci aiutare dal documento "Rapporto sul Judo adattato"  redatto dall'AISE. Gli spunti che se ne possono trarre sono numerosi.
Ad esempio le differenti casistiche degli atleti, riassunte in:
- down e ritardati,
- caratteriali,
- psichiatrici,
che vanno tenute separate finché i soggetti non hanno raggiunto un buon livello di integrazione (e di rispetto dell'altro).
Ne deriva che la pratica deve mirare all'integrazione, non alla vittoria in Campionato. Infatti gli atleti non sopporterebbero il duro allenamento, la "campionite", la celebrità, o ancor peggio il doping. Ci può stare l'agonismo insomma, ma solo nel momento in cui si siano prese le giuste misure, quando cioè queste persone si sono formate al "rispetto dell'altro". Compito dell'insegnante è il portarli a conquistare i piccoli aspetti del quotidiano; tutti ne guadagnano, ma pochi arrivano a integrarsi quasi alla pari.
Il documento poi così si conclude: "Ci serve un aiuto medico per definire le regole del gioco, ci serve un accredito sociale per presentarci alle ASL, ai CSE, alle Comunità… ai medici, agli psichiatri, ai professori."

L'augurio è che il Congresso Internazionale possa dare alcune di queste risposte e trovare delle soluzioni per dare sempre maggiore dignità a questo sport "diverso".

Il Judo si presta anche ad altre applicazioni nello Sport Disabili, come ad esempio per i non vedenti.
Tra l'altro Disabili.com ospita una pagina dedicata a un nazionale di questa disciplina per ciechi, che è però più famoso come scultore. Si tratta di Filippo Felice Tagliaferri, a questa pagina  potete conoscere la sua vicenda e visionare le opere artistiche che ha realizzato sfruttando appieno il tatto.

Per chi poi vuole approfondire la tematica consiglio sicuramente questa pagina del sito dell'AISE, che segnala una serie di rimandi sul tema. Difficile trovare qualcosa di altrettanto specifico e esauriente in rete.

INFO:

AISE - Associazione Italiana Sport Educazione
Via Thaon di Revel n. 3
20159 Milano
tel. 024071559
Fax 0266204522
e-mail: aise@tiscali.it

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