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La tecnologia, come spesso accade nel mondo dello sport, aiuta a migliorare le proprie prestazioni. Nel caso della vela per non vedenti , pero’, questi accorgimenti hanno anche lo scopo di consentire “semplicemente” ad alcuni atleti di poter svolgere la propria disciplina senza limitazioni.



Il “Progetto Homerus” ha sviluppato, con una serie di brevetti e di ritrovati tecnologici, una struttura che consente ai non vedenti di andare in barca da soli, senza rischi e con la prospettiva di partecipare anzi a regate competitive.



In sostanza si tratta di una serie di boe sonore situate lungo il percorso, e di meccanismi sonori posti sulla prua di ogni imbarcazione per segnalare ai partecipanti le variazioni di inclinazione della propria imbarcazione e di quelle degli avversari. Nel caso di regate impegnative un apparecchio più sofisticato fornisce un gran numero di informazioni allo skipper, segnalando eventuali rischi presenti sulla rotta: si tratta di ATNA, che e’ lo strumento di navigazione satellitare, parlante che, oltre ai dati del GPS (Global Positioning System), ed oltre ad altre importanti funzioni, avverte automaticamente anche della presenza degli ostacoli (isole, scogli, basso fondale, ecc…), e ne da’ la distanza e la direzione.



Questo progetto e’ stato ideato nel novembre del 1995 da Alessandro Gaoso e gia’ all'inizio del 2001 ben 80 allievi non vedenti erano in grado di navigare da soli. L'Associazione ONLUS Homerus svolge regolari corsi propedeutici, di match-race e di navigazione strumentale.



Oltre alla tecnologia, pero’, i ciechi sono riconoscibili in barca a vela anche grazie alle vele colorate: marrone antico in alto e bianco in basso ed il logo Homerus. In generale le imbarcazioni a vela hanno la precedenza su tutte le altre, salvo eccezioni, come nei canali e nei porti: queste sono acque proibite per i ciechi, e richiedono l’accompagnamento di un vedente.



Gli incroci tra non vedenti sono regolati da uno strumento acustico posto a prua della imbarcazione in prossimita’ delle luci di via che emette, con frequenza fissa dei suoni: di sirena, se la imbarcazione procede con le mure a dritta, di clacson, se procede con le mure a sinistra.



Si puo’ quindi riassumere, dicendo che le luci rosse e verdi sono “viste” dai ciechi, grazie ai loro suoni.



La prima scuola e’ sorta a Bogliaco, sulla sponda bresciana del Lago di Garda; il successo dell’iniziativa e’ stato immediato, con partecipanti provenienti da tutta Italia, dalla Germania, dall’Australia, dalla Francia e dall’Inghilterra.



A partire dal ’97, ogni anno si disputa poi il campionato italiano, che nei prossimi giorni “sbarca” nel delta del Po.



Dal 30 agosto al 2 settembre, infatti, la Sacca di Scardovari, nel comune di Porto Tolle (in provincia di Rovigo), diventera’ per la prima vota un campo di regata. La manifestazione, grazie al sostegno dato dall’associazione sportiva per disabili UNI Sportdi Rovigo, e’ denominata “5° Memorial Paolo Lavezzi”, in ricordo di un giovane disabile scomparso a 22 anni, attivissimo promotore di iniziative sportive.



"L'unico modo per far comprendere a tutti che i disabili possono fare sport raggiungendo, attraverso un processo di apprendimento prima e di allenamento dopo, notevoli risultati”, spiega il presidente Renzo Badiali, “e’ quello di portare gli atleti diversamente abili in ogni citta’ ed in ogni paese, proponendo discipline diverse”.



I partecipanti saranno 20 non vedenti, divisi in 10 equipaggi, e si conta su di loro anche per la promozione turistica di questa splendida zona naturalistica italiana.



Il “Memorial Lavezzi”, comunque, e’ una manifestazione itinerante, che promuove ogni anno nel territorio polesano una disciplina sportiva diversa: nel ’96 toccò ad un quadrangolare di calcio internazionale per non vedenti assoluti, poi un quadrangolare di basket in carrozzina, quindi un open di tiro con l’arco ed una competizione di hockey in carrozzina elettrica.



Contemporaneamente al Memorial, e’ in corso una mostra fotografica presso il municipio di Porto Tolle, ed il 30 agosto si terra’, presso la sala consiliare del Comune di Porto Tolle, una conferenza sul tema “Progetto Homerus, le frontiere dello sport”, relatore il presidente dell’Onlus Homerus Alessandro Gaoso.



L’obbiettivo di UNI Sport e’ quello di giungere in paio d’anni alla realizzazione di un club velico aperto a tutti i disabili, qualsiasi sia il loro deficit, ma anche ai normodotati, grazie anche al costante aiuto di Provincia e Comune di Porto Tolle, del Parco del delta del Po, dell’APT e della Camera di Commercio, oltre al Lions Club di Rovigo.





Federico Fusetti



Federico@disabiliforum.com



Federico Fusetti - federico@disabiliforum.com

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