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Un promettente passo in avanti, una "sinergia", parola che va tanto di moda, che porterà vantaggi agli sportivi interessati ma anche al processo di interrogazione che è sempre alla base delle iniziative di questo tipo. Il punto di arrivo, che in realtà è quello di partenza, sta nella firma apposta dal presidente della FISD (Federazione Italiana Sport Disabili) Luca Pancalli e da quello della FIV (Federazione Italiana Vela) Sergio Gabisso sul protocollo d'intesa per la promozione dell'attività velica tra gli atleti disabili.

Perché la vela? Per due motivi. Primo, perché la disciplina della vela adattata ai disabili è sport ufficiale del programma paralimpico; secondo, per venire incontro alla sempre crescente domanda di sport che proviene dai disabili, in particolare proprio di vela. Ecco allora che la FISD cerca di sfruttare la competenza specifica della Federazione Vela, per studiare un intervento comune che renda possibile l'ottimizzazione delle risorse per organizzare insieme servizi e attività.

Vediamo i punti principali dell'accordo. Innanzi tutto la FISD, nonostante il riconoscimento paralimpico della disciplina, non è stata ancora sviluppata alcuna attività agonistica ufficiale a carattere nazionale e internazionale. Però, dal momento che molti atleti disabili già praticano la vela in competizioni ufficiali della FIV integrati con atleti normodotati, e non volendo costituire eventi riservati ai disabili, l'intenzione è quella di consentire loro di continuare a gareggiare in eventi FIV che saranno semplicemente riconosciuti dalla FISD. E' perciò necessario che vengano attivati programmi tecnici agonistici comuni tra le due federazioni. Per questo la FIV, all'inizio di ogni stagione agonistica, si impegna a predisporre il proprio calendario ufficiale, segnalando poi le manifestazioni all'interno delle quali si prevede la partecipazione di atleti disabili. A quel punto sarà la FISD, attraverso i suoi canali, a divulgare alle società quali eventi assegnano titoli nazionali FISD o costituiscono selezioni per la maglia azzurra. Per quanto riguarda poi i campi di regata, in considerazione della presenza di atleti disabili, vanno predisposte a cura delle società organizzatrici le attrezzature tecniche necessarie per lo svolgimento delle manifestazioni, anche se si tratta di ausilii aggiunti solo per esigenze particolari. Quanto all'affiliazione, il cosidetto tesseramento, è incentivata, anche se non obbligatoria, la doppia affiliazione, a FISD e FIV, da parte delle società.

Ma la collaborazione e il sostegno reciproco si estende anche ai tecnici e ai dirigenti, sia sul piano agonistico che su quello promozionale. Si potrà trattare di consulenza generica o specifica, di utilizzo di esperti federali della FIV nell'ambito dei corsi di formazione della FISD, di partecipazione di personale qualificato tecnico o dirigenziale della FISD ai corsi di formazione o aggiornamento organizzati dalla FIV, sia a livello nazionale che periferico. Quanto alla formazione tecnica, le due federazioni auspicano che ci sia l'inserimento, ad esempio, di un pacchetto di ore di lezione sulla vela per disabili nei programmi della FIV, che andrà poi esteso ai giudici di gara, e l'organizzazione di corsi specifici di vela per disabili o per "ufficiali di gara specializzati" da concordare insieme. "Sono felice di questa comunione di intenti", commenta il presidente della FISD Luca Pancalli, "che ci ha permesso di siglare un'intesa decisiva per le sorti di questo sport nell'ambito della nostra federazione. La vela è una disciplina che ha conquistato supporter in tutto il mondo della disabilità, per il fascino e la bellezza che la rende unica, ma soprattutto perché permette una reale integrazione dell'atleta disabile sul campo di gara,. Siamo a poco più di un anno dalla Paralimpiadi di Atene. In Grecia la vela regalerà prove spettacolari, forse è troppo presto per chiedere verifiche di tale accordo., Sono però certo che il futuro ci regalerà sorprese graditissime". E noi vi terremo, come sempre, aggiornati...

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