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Nella vela, la classe 2.4 è di gran lunga la più adatta per i disabili, la più diffusa e quella che garantisce la maggiore integrazione sul campo di regata.
Il 2.4 metri Stazza Internazionale, per la precisione, è una barca a vela realizzata nel 1983 da alcuni disegnatori navali svedesi con l'obiettivo di creare una barca con chiglia, senza alti costi di realizzazione, comandabile senza alcuno sforzo fisico particolare e adatta alla conduzione da parte di persone disabili e normodotate di tutte le età.

Risale poi a gennaio la firma del protocollo d'intesa tra la Federazione Italiana Sport Disabili e la Federazione Italiana Vela per la promozione dell'attività velica tra gli atleti disabili, un accordo definito necessario perché questa disciplina è ormai sport ufficiale del programma paralimpico e per la crescente domanda che proviene dal mondo della disabilità.
Tra le decisioni principali, non verranno istituiti eventi esclusivamente riservati ai disabili, che continueranno a gareggiare in manifestazioni targate FIV, alle quali verrà attribuito anche il riconoscimento della FISD. Nel corso della stagione sono stati quindi stilati programmi tecnici agonistici comuni, che rendono possibile (ma non obbligatoria) la doppia affiliazione.
Nell'accordo ha una parte predominante l'aspetto promozionale, con la FIV che si impegna a dare massima divulgazione sulle attività della FISD.
Per quanto riguarda la parte tecnica, saranno realizzati corsi di qualifica e aggiornamento per istruttori qualificati FIV tenuti da personale designato dalla FISD.

A proposito di Paralimpiadi, giusto per fare il punto della situazione, la squadra italiana ha raggiunto l'obiettivo della qualificazione per Atene 2004.
Nove le prove disputate nel Golfo di Saronicos, dove i 2.4 hanno dovuto affrontare un onda insidiosa di 1 metro e mezzo e vento tra gli 8 e 10 m/s.
Numerosi le modifiche agli scafi dei team stranieri che vedono barche rinforzate strutturalmente, con modifiche alle manovre per poter variare l'inclinazione del piano velico anche in regata e piccoli accorgimenti tecnici su drizze e scotte.
E' stata una esperienza utile alla squadra azzurra che ha potuto verificare il proprio potenziale, misurandosi con atleti di altissimo livello internazionale.
Sul podio sono saliti il tedesco Kvoger Heiko, il francese Damien Seguin e l'olandese Thierry Schmitter, quindi 18esimo Fabrizio Olmi, 20esimo Fabio Vignudini, 32esimo Marco Collinetti.

Ma veniamo alle vicende di casa nostra. Michele, un navigatore di disabili.com, sta cercando di organizzare a Napoli dei corsi di vela per atleti disabili su imbarcazioni 2.4., le famose barche singole di cui abbiamo parlato all'inizio, con deriva fissa, inaffondabili e che hanno la particolarità che possono essere guidate con il solo ausilio degli arti superiori, permettendo quindi allo skipper un approccio totale allo sport della vela.
Su questi presupposti nasce nel 2000 anche il progetto della Compagnia della Vela di Venezia "Uguali nel vento", con l'obiettivo di promuovere lo sport della vela e in particolare dell'imbarcazione appartenente alla Classe 2.4, che consente di  regatare ad armi pari e di vivere insieme lo sport quale forma di aggregazione sociale, favorendo una sana e leale competizione tra individui di abilità diverse.
Il progetto promuove inoltre la riscoperta e valorizzazione della vita a contatto con la natura, affinando la tecnica scientifica per lo sfruttamento delle forze naturali.

"Per organizzare questi corsi", spiega Michele, "sono in contatto con una associazione velica di Napoli, ma fino ad ora non sono state ancora definite le modalità e i tempi, anche perché non sappiamo quante persone siano interessate all'iniziativa".
Per questo è possibile aderire e chiedere informazioni direttamente a Michele, nella speranza che crescendo il numero dei "curiosi" i corsi possano prendere il via al più presto.
La primavera, ormai, è dietro l'angolo...

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