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Non guardatela con compassione, se non volete farla arrabbiare.
Soprattutto non adesso che – grazie a un tempo guadagnato sul campo, meglio ‘in acqua’ – sarà a Pechino per partecipare alle Olimpiadi. Piccolo particolare: Natalie Du Toit, nuotatrice sudafricana nonostante le chiare origini francesi, è senza  una gamba, ma gareggerà con le ‘colleghe’ normodotate.

Dopo i fiumi di parole spesi per la vicenda di Oscar Pistorius, il quattrocentista che corre con delle protesi in fibra di carbonio al posto delle gambe (amputategli per una grave malformazione), escluso per il momento dalla gare con atleti normodotati, in silenzio ecco che arriva Natalie.
Il Sudafrica potrà schierare questa 24enne a cui nel 2001, per un grave incidente in moto, venne amputata la gamba sinistra. E che continua a nuotare con la forza delle sole braccia, e l'aiuto di una gamba.

Un’auto, uscendo dal parcheggio, la centrò in pieno mentre in scooter andava a scuola.
«La mia gamba, ho perso la gamba, ho perso la gamba...» urlava Natalie. «Un disastro, era un ammasso informe» raccontano ancor oggi i suoi soccorritori.
Toccò a mamma Deidre, quattro giorni dopo, rispondere alla domanda della figlia: «Mamma, quando mi taglieranno la gamba?». «Amore, l’hanno già portata via».
Disperazione, dolore, rabbia.
Ha però dell’incredibile ciò a cui assisteranno genitori e infermieri nei giorni successivi: sdraiata davanti a loro una ragazzina di 16 anni da tenere ferma nel letto perché voleva comunque scendere. «Sì, cercavo di andare subito in piscina, - ama ripetere - sapevo che solo allenandomi, nuotando quattro ore al giorno, avrei accelerato il recupero. Volevo tornare a camminare. Volevo le Olimpiadi».

La Du Toit del resto non nasce ora come atleta: nuotava anche prima dell'incidente e nel 2000 mancò di pochissimo la qualificazione ai Giochi di Sydney sempre nella faticosa gara dei 10 km.
E non è nemmeno la prima volta – per dirla tutta – che la nuotatrice amputata gareggia contro atleti normali: negli 800 stile libero ai Giochi del Commonwealth di Manchester 2002 si guadagnò la finale e chiuse all'ottavo posto, ricevendo poi in patria un'accoglienza trionfale. L'anno scorso ha invece vinto la finale dei 1500 stile libero ai campionati africani ad Algeri.
Le Paralimpiadi, in cui ad Atene 2004 vinse 5 ori e un argento, a Natalie non bastano più: «Partecipare alle Olimpiadi è sempre stato il sogno della mia vita - ha detto a Siviglia dopo la gara - e aver perso una gamba non ha cambiato i miei obiettivi. Finalmente ce l'ho fatta». Natalie va a Pechino non per partecipare, ma per vincere.
Perchè, come le disse un suo vecchio allenatore “La tragedia della vita non è non raggiungere gli obbiettivi, ma non avere degli obbiettivi”.

INFO:

Il sito di Natalie

La scheda di Natalie su wikipedia:


[Valentina Polati]

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