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Molto è riassunto in quel "che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze", ovvero il giuramento dell'atleta.
Assisti all'inaugurazione degli European Youth Games Special Olympics allo Stadio dei Marmi di Roma e vai a seguire una giornata di gare, ed è questo che ti passa.
1400 atleti con disabilità mentale di vario tipo, 1400 che hanno già vinto solo perché hanno la possibilità di farlo, gareggiando tra loro in 7 discipline fino al 5 ottobre.

Lo Stadio dei Marmi non è pieno pieno sugli spalti, ma il pubblico comunque non manca, rumoreggiante. I primi supporters che incontriamo - non ce ne vogliano le famiglie, che sono senz'altro "prime" sostenitrici dei loro figli - sono i volontari: tanti, giovani, anche disabili "grandi" in alcuni casi. Provano ad aiutarmi alla ricerca dei posti riservati ai giornalisti, ne vado a conoscere parecchi ora di trovare l'ufficio stampa.


Lo Stadio dei Marmi in notturna, pronto per la cerimonia

E' però il modo per entrare meglio a contatto con la serata: all'ingresso principale ci sono i vip che vedrò poi accompagnare le delegazioni all'interno dello stadio. Su tutti il sindaco di Roma Walter Veltroni e il ministro per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive Giovanna Meandri, in fitto conciliabolo tra loro: Paola Saluzzi è più in disparte, che gioca a campana con le figlie.
Sarà poi lei la prima a salire sul palco, chiamata a condurre la serata assieme a un emozionato Juri Chechi, e a due ragazzi down, molto intraprendenti e senza alcun timore, in particolare Serena, che sa prendere il tempo alla rodata Saluzzi.


Un'acrobata, sospesa in area da una mongolfiera

Se qualcuno poi non si fosse reso conto di assistere all'evento 2006 più importante in Italia dopo le Paralimpiadi di Torino, la scaletta del cerimoniale lo porterà senz'altro a capirlo, e a fare due confronti.
Perché anche qui non mancano le delegazioni, 57, provenienti da tutta Europa e Israele, anche qui è la Grecia ad uscire per prima, si accende il tripode, si propone l'alzabandiera, giurano atleti e giudici. Ad inframmezzare i discorsi ufficiali poi gli spettacoli coreografici, semplici quanto eleganti. A più riprese, su un cavo teso sopra lo stadio, alcuni acrobati propongono le proprie evoluzioni aeree, mimando le specialità di gara, o danzando a ritmo di musiche oniriche.


una batteria dei 200 metri femminili 
 

Le statue del famoso Stadio stanno a guardare questi atleti: statue che inneggiano ad un altro modello di uomo a dirla tutta, pensate durante il ventennio, e che forse non avrebbero immaginato di assistere a questo spettacolo. Se c'è una persona che somiglia agli atleti del monumento, questa è Juri Chechi, che oggi è qui a servizio di altri campioni.
Inconcepibile per una certa mentalità.


Un'azione di calcio a sette, ai campi dell'Acqua Acetosa

Altra cosa da notare: tutti i ragazzi sono proprio "ragazzi", non li si chiama così in quanto disabili, che ispirano magari una forma di tenerezza e l'istinto a chiamarli col tu anche se hanno 50 anni.
Qui gli atleti sono tutti under 21: i più grandi casomai sono tra i volontari, o con i familiari.


Batteria dei 25 metri freestyle

Alla fine comunque vedi che vincono tutti. Lo vedi durante le gare agli impianti dell'Acqua Acetosa: i giudici sono rigorosi, gli atleti ce la mettono tutta, ma il sorriso non li abbandona mai, e gli applausi del pubblico sono ben distribuiti tra tutti i partecipanti, senza diversità per la posizione raggiunta in gara, per la nazione rappresentata, per la disabilità che hanno.
Lo sostiene anche Timothy Shriver, presidente internazionale degli Special, quando nel corso della cerimonia invita gli atleti ad alzarsi in piedi; poi i parenti; poi i volontari; poi i supporters. Credete che qualcuno all'interno dello stadio sia rimasto fuori da queste categorie? Il pubblico si risiede sulle note di "We are the Champions"


Anche il milanista Kakà fa visita agli atleti Special. Qui è con Angelo Moratti (Board Chair Special Olympics Italia). Kakà è testimonial della campagna raccolta fondi "Adotta un Campione" e ambasciatore del progetto Adidas "Impossible is Nothing"

INFO:

Il portale di Special Olympics

Il sito ufficiale degli Special Olympics European Youth Games

L'articolo con cui vi abbiamo presentato i Giochi Europei:
1400 ATLETI AL VIA AGLI SPECIAL OLYMPICS EYG 


[Alberto Friso]

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