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LA MARATONA SANT’ANTONIO SECONDO ALVISE DE VIDI

Mancano pochi giorni alla Maratona del Santo, e domenica 29 aprile correro’ un’altra maratona dopo quella paralimpica di Sydney, che per me ha rappresentato la classica ciliegina sulla oramai mia lunga carriera sportiva. Sicuramente il massimo risultato che ogni atleta sogna e spera di realizzare e’ vincere la maratona alle Olimpiadi. Era il mio sogno, l’ho realizzato.

Sicuramente sara’ una gara meno difficile, il percorso della maratona del Santo e’ facile, molto facile, e non presenta nessuna asperita’ altimetrica. Le uniche 2 salite, se cosi’ si possono definire i cavalcavia, le incontreremo a Castelfranco dopo una decina di chilometri, quando oramai saranno superati i problemi della prima parte di gara, quando bisogna ancora rompere il fiato (come si dice in gergo sportivo), e a Padova, quando mancheranno pochi chilometri. Ma a quel punto la fatica e i dolori vengono rimossi dal pensiero di tagliare il traguardo.

Ma quello che rende il percorso di questa maratona super veloce, se si escludono gli ultimi 2 chilometri, cioè quando si arriva a Padova, e’ il fatto che si tratta di un tracciato praticamente senza curve e con rettilinei lunghissimi. Questo permette agli atleti in carrozzina di mantenere una frequenza di spinta continua. Senza mai staccare i guanti dai cerchi spinta si evitano cosi’ quelle pause che fanno diminuire la velocita’ e perdere il ritmo.

Per ultimo, ma non meno importante, la differenza altimetrica che c’e’ tra la partenza a Vedelago e l’arrivo in Prato della Valle a Padova, differenza che e’ di una quarantina di metri a favore. Qualcuno puo’ pensare che non sono molti, ma meglio averli in discesa che in salita, o no ?

Tutti questi motivi rendono la maratona del Santo una delle maratone piu’ veloci al mondo, e solo le condizioni climatiche possono in qualche modo rendere difficile questa gara.

Innanzi tutto il caldo, chi ha corso la prima edizione della maratona del Santo sicuramente se lo ricordera’ bene, ma anche la pioggia o il vento, che sono sempre temuti da tutti, e che possono incidere moltissimo e rendere difficile e duro anche un percorso semplice come questo.

Questa maratona ha qualcosa di speciale e diverso da tutte le altre che ho corso in tanti posti diversi e lontani e in tanti anni di innamoramento per questo genere di gara.

Questa, infatti, parte dalla mia provincia, Treviso, e arriva nella provincia di Padova, dove ha sede la mia societa’, l’Aspea. Percio’ posso proprio dire di correre in casa, e so che tantissime persone saranno li’, lungo il percorso, ad aspettare il mio passaggio, pronte ad incitarmi e a sostenermi con i loro applausi capendo e condividendo la mia fatica.

Certo una maratona si corre sapendo di dover sopportare la fatica e di dover soffrire per tanto tempo, per questo bisogna correrla anche con la testa oltre che con le braccia, e saper ascoltare il proprio corpo: capire i segnali che questo manda, e cercare le indicazioni che e’ meglio seguire per non trovarsi a corto di energie nei momenti piu’ importanti.

Sentire la gente che ti incita da’ sicuramente nuova linfa, e fa trovare risorse di energia che altrimenti sarebbero difficili da spendere. Lungo tutto il percorso che parte da Vedelago e arriva a Padova, passando per paesi come Castelfranco o Camposampiero, non vengono mai a mancare il tifo ed il calore della gente.

Forse qualcuno di loro non capirà, e vedra’ in modo sbagliato il nostro correre, ma qui non voglio fare della facile retorica, anzi spero che io e tutti gli altri atleti disabili possiamo essere di stimolo e di esempio a chi ancora non fa dello sport, non sapendo a cosa rinuncia e a tutte le opportunita’ che non coglie.

Per me questa gara sara’ una tappa importante di questa stagione iniziata da poco. I campionati europei a giugno sono il mio obbiettivo principale per il 2001; per questo sara’ importante capire grazie a una maratona cosi’ importante quali sono le mie condizioni e quali potranno essere le mie aspettative.

Alvise De Vidi, e-mail aldevidi@inwind.it

LA MARATONA SECONDO FRANCESCA PORCELLATO

Cinque giorni di festa, di sport, di solidarieta’, di amicizia e di allegria: questo in poche parole l'evento Maratona di Padova.

Avra’ inizio domenica 29 Aprile alle ore 9.00 in piazza a Vedelago con il fatidico sparo, la seconda edizione di quella che e’ stata definita da tutti una splendida maratona. Maratona che oltre a trasmettere quei sentimenti di gioia, di fatica , dolore, eccitazione, euforia, soddisfazione per aver compiuto un'impresa, te ne fa provare anche altri piu’ emozionanti. 42 km accompagnati da spettatori allegri e vivaci sempre pronti ad incitare tutti gli atleti, percorso blindato completamente chiuso al traffico, scorrevole, e non ultimo il paesaggio affascinante, iniziando dalla piazza di Vedelago , il giro del castello di Castelfranco Veneto per poi passare via via le cittadine di Resana, Camposampiero e Campodarsego, arrivando alle porte di Padova, ed infine per attraversare le maggiori piazze della citta’ con l'arrivo nell'imperioso e suggestivo Prato della Valle, con migliaia di persone pronte ad accogliere con grande entusiasmo il maratoneta che sia il primo o l'ultimo arrivato.

Questa e’ la maratona di Padova, ma per capire veramente cos'è metti anche tu le scarpette da corsa, o salta in carrozzina e inizia con noi l'avventura.

Vieni a correre la Maratona di Padova, e se proprio 42 km ti sembrano molti, vieni a fare il tifo, partecipa anche tu alla grande festa.

Francesca Porcellato e-mail: porcellato@libero.it

LA MARATONA SANT’ANTONIO SECONDO ROBERTO BRIGO

La maratona di S. Antonio è una delle piu’ veloci nel panorama italiano ed europeo sul fronte maratone per atleti in carrozzina.

Il percorso, con poche curve, lunghi rettilinei e nessuna asperita’, rende questa gara particolarmente adatta a miglioramenti del proprio primato personale, sia tra i normodotati, ma soprattutto per gli atleti disabili. Infatti nella passata edizione sono stati realizzati ben due record italiani da atleti Fisd.

Mi auguro, in questa edizione, di poter migliorare il mio primato personale, magari con un record italiano.

La cornice di pubblico che mi ha accompagnato lo scorso anno per i 42.195 metri da Vedelago a Padova e’ stata veramente straordinaria: un incitamento cosi’ caloroso e incessante l'avevo sperimentato solo all'estero. Impeccabile l'organizzazione.

Essere stato scelto come testimonial per questa manifestazione e’ per me un onore, perche’ permette di far conoscere a un grande pubblico l'esistenza dello sport anche per persone diversamente abili; inoltre la mia presenza spero possa incentivare altre persone a praticare lo sport.

Roberto Brigo, e-mail robertobrigo@tiscalinet.it

Federico Fusetti - federico@disabiliforum.com

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