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Alla scoperta di riferimenti, indirizzi e progetti che vanno al di là della "riforma Gelmini"

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Negli ultimi tempi, gli occhi della platea mediatica e scolastica nazionale sono puntati sulle novità introdotte dal decreto legge 112. Quello che presenta "l'istruzione secondo Gelmini".
La scuola cambia, il percorso educativo si prepara ad affrontare nuovi percorsi; eppure non c'è solo riforma.
Si può infatti contare su solide risorse che, come delle bussole, guidano chi è disorientato verso le indicazioni corrette e più utili.

Si comincia dal cuore della struttura scolastica nazionale: il Ministero dell'Istruzione, che gestisce e sorveglia la propria attività a livello locale atraverso gli Uffici Scolastici Regionali, a cui fanno riferimento gli Uffici Scolastici Provinciali.

Ed è proprio frutto di un'iniziativa ministeriale il piano "I Care", pensato per promuovere nelle scuole, in particolare tra i docenti e i dirigenti scolastici, azioni e attività di formazione sulle corrette pratiche di inclusione.
Avviato nel 2007 durante il precedente ministero Fioroni, "I Care" proseguirà anche nel prossimo anno scolastico, per concludersi nel 2009.

Nel percorso verso l'integrazione scolastica, a riempire lo zaino di iniziative e informazioni si occupano anche le principali associazioni che tutelano le persone con disabilità , e le loro famiglie.
ANFFAS, ad esempio, ha istituito lo Sportello Nazionale per l'Inclusione Scolastica.
FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) propone una scoperta delle buone prassi per l'integrazione attraverso il concorso "Le Chiavi di scuola", rivolto ai Consigli di classe protagonisti di progetti inclusivi durante lo scorso anno scolastico.
Alla scuola, poi, sono dedicate apposite sezioni dell'AIPD (Associazione Italiana Persone Down), dell'ENS (Ente Nazionale Sordomuti), e dell'UIC (Unione Italiana Ciechi).
Quest'ultima in particolare, rende noto che dall'anno scolastico 2008/2009 dovrebbe essere applicato il decreto legge avanzato dall'ex Ministro ai Beni Culturali Francesco Rutelli, e che prevede la digitalizzazione dei libri di testo per agevolare così gli alunni non vedenti. Inoltre, una nota emanata dal Ministero dell'Istruzione nel febbraio 2008 stabilisce che nelle scuole i libri di testo vengano adotatti entro il mese di marzo di ciascun anno. In questo modo, è possibile tradurre i volumi in braille in tempo per l'inizio dell'anno scolastico successivo, evitando così ritardi e conseguenti disagi agli allievi ciechi.
L'UIC, inoltre, tra i suoi servizi offre il Centro Nazionale Tiflotecnico, riferimento per hardware e software destinati alle attività dei non vedenti.

Queste fonti, dunque, mettono in evidenza un'importante questione: l'opportunità educativa delle risorse informatiche.
Un principio sottolineato dal progetto interministeriale €˜Nuove Tecnologie e Disabilità ‑¬, cofinanziato dal Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero della Pubblica Istruzione.
Obiettivo preposto è quello di favorire l'inclusione e l'apprendimento degli studenti disabili facendo uso delle più recenti risorse tecnologiche nei loro percorsi didattici.
A questa iniziativa si lega la nascita di una rete di Centri Territoriali di Supporto (CTS): un punto di riferimento dove genitori, insegnanti e studenti possono ottenere consulenze sulle nuove opportunità di istruzione accessibile.

Aiutare a comprendere attraverso il linguaggio informatico, da una parte; prestare attenzione a chi, più in generale, ha difficoltà nell'uso e nella comprensione del linguaggio, dall'altra.
E' in questo secondo ambito che rientrano le attività pensate per chi soffre di dislessia: un problema affrontato da AID (Associazione Italiana Dislessia).
Al suo interno, il Comitato Scuola si propone di diffondere gli strumenti didattici e le metodologie operative in grado di fornire un supporto efficace al bambino dislessico.

L'integrazione non si fa solo in classe: è il caso della scuola in ospedale e dell'istruzione domiciliare.
Un'opportunità rivolta agli studenti che, non potendo seguire le lezioni in classe per motivi di salute, rischierebbero di saltare l'anno scolastico.
Come affermato dal Ministero dell'Istruzione, è in fase di avanzata elaborazione il €˜regolamento per il servizio di istruzione domiciliare‑¬, una sorta di sistemazione normativa per questo tipo di attività .
Inoltre, al momento il Ministero segue il €˜Vademecum per l’istruzione domiciliare‑¬, varato nel seminario nazionale di Viareggio del 2003.
Sta procedendo, poi, il monitoraggio delle iniziative relative alla scuola in ospedale e all’istruzione domiciliare realizzate dagli Uffici Scolastici Regionali nell'anno 2007/2008.
Il Ministero, infine, sta proseguendo con la messa a punto delle risorse ex L. 440/1997 per queste tipologie formative.

Dagli studenti alle famiglie: la tutela del diritto all'integrazione è il principio di SFIDA (Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità ), che ha inoltre attivato un apposito Sportello Scuola.
Altro organo di riferimento è A.Ge Onlus (Associazione Italiana Genitori).
Strumenti per informarsi, confrontando anche le diverse esperienze. In questa stessa categoria rientra anche il Forum su disabilita' e scuola frutto del Segretariato Sociale Rai con la collaborazione dell'esperto giuridico Salvatore Nocera.

Dalla parte degli studenti, dei genitori, ma anche dei docenti, in particolare di quelli di sostegno.
Riferimento per questi ultimi è il sito di FADIS (Federazione Associazione di Docenti per l'integrazione Scolastica).

[Roberto Bonaldi]

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