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DAL "VECCHIO" ORDINAMENTO AL D.M. 270/04: L'UNIVERSITA' CHE CAMBIA

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Sono ben tre gli ordinamenti che oggi coesistono all’interno del sistema universitario italiano: il "vecchio", quello regolato dal D.M. 509/99 e quello regolato dal D.M. 270/04.

Il cosiddetto "vecchio" ordinamento, basato sul regio decreto 1652/1938 e successive modificazioni ed integrazioni, ha accompagnato generazioni di studenti italiani per circa sessant’anni. Ormai, salvo alcune rarissime eccezioni (ad es. il corso di Scienze della Formazione Primaria attivato presso l'Università degli Studi di Padova), sta per scomparire definitivamente, quindi non ci soffermeremo ad analizzarlo.

Per limitare i frequenti abbandoni degli studi e accelerare i tempi di conseguimento del titolo, oltre che per adeguarsi alle normative europee, il sistema universitario italiano ha subito in questi ultimi anni una radicale riforma, iniziata con il D.M. 509/99 (€˜Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli atenei‑¬).

I corsi universitari sono stati suddivisi in una serie di classi stabilite dal Ministero, che includono corsi di studio omogenei per livello, obiettivi formativi qualificanti ed attività formative. Spetta poi alle singole Università , attraverso i Regolamenti, stabilire gli ordinamenti didattici dei  singoli corsi di studio attivati, coerentemente con le varie classi ministeriali. Gli insegnamenti affini appartengono poi ad un preciso SSD (Settore Scientifico Disciplinare) stabilito dal Ministero: ce ne sono in tutto 370, raggruppati in 14 aree e alcune sottoaree. Es: all'insegnamento di Filologia romanza corrisponde a L-FIL-LET/09.

E’ stato inoltre introdotto il CFU (credito formativo universitario), l’"unità di misura" fondamentale dell’apprendimento, in linea con il sistema di Trasferimento Europeo dei Crediti Accademici (ECTS) . In sostanza, ogni attività formativa (lezione, esercitazione, seminario, tirocinio ecc.) equivale ad un certo numero di CFU, ciascuno dei quali corrisponde, per convenzione, a 25 ore di lavoro. Il conseguimento del titolo di studio dipende strettamente dal numero di crediti conseguiti, che sono 60 per ogni anno accademico. Non c’è più, quindi, un numero predefinito di esami da superare per laurearsi, ma un quantitativo di crediti da raggiungere.
I voti dei singoli esami, comunque, restano espressi in trentesimi, e il voto di laurea in centodecimi, come nel previgente ordinamento.

Questo D.M. viene spesso citato come il €˜Decreto del 3+2‑¬, perché ha introdotto due livelli integrati di studio:
- il primo livello, o laurea triennale (corrispondente a 180 CFU)
- il secondo livello, o laurea specialistica (corrispondente ai 180 CFU della laurea triennale + altri 120 CFU, per un totale di 300 CFU)

Alcuni corsi di laurea (ad es. Medicina e Chirurgia) sono definiti €˜a ciclo unico‑¬, perché non presentano l’articolazione in primo e secondo livello ma costituiscono, appunto, un percorso unico. La laurea secondo il "vecchio" ordinamento corrisponde alla specialistica.

Anche i master sono stati suddivisi in due livelli. A quelli di primo livello può accedere chi sia in possesso di una laurea triennale, a quelli di secondo livello chi abbia conseguito anche una laurea specialistica. Il numero di CFU dipende, ovviamente, dalla durata del master stesso.

Il D.M. 270/2004 (€˜Modifiche al regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509‑¬) ha modificato la definizione delle classi di laurea ministeriali e la terminologia dei titoli rilasciati dalle Università : ora si parla infatti di laurea (quella di tre anni) e di laurea magistrale (quella di due anni). Quest'ultima è costituita da 120 CFU: ciò significa che si tratta di un percorso indipendente rispetto ai tre anni precedenti, fermi restando i requisiti per l'accesso stabiliti dai vari ordinamenti didattici. Tutti i corsi di laurea appartenenti ad una stessa classe, inoltre, devono prevedere un percorso iniziale comune, della durata di un anno (60 CFU). Il numero massimo degli esami, infine, è fissato in 20 per i corsi di laurea e 12 per i corsi di laurea magistrale.

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