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Al sud boom di docenti trasferiti grazie alla legge 104. Sono davvero tutti disabili?

 

Anche quest’anno, nel periodo estivo, si stanno svolgendo le operazioni di mobilità territoriale dei docenti. Alcuni hanno ottenuto trasferimento, altri sono ancora in attesa di sapere, molti sono rimasti ancora una volta delusi e si chiedono come mai, dopo tanti anni di servizio, non siano riusciti anche questanno a tornare a casa. Spesso, le ragioni di questa difficoltà risiedono nelle precedenze di cui sono in possesso alcuni docenti, grazie alle quali riescono con più facilità ad ottenere il tanto desiderato trasferimento.

Nella gran parte dei casi, tali precedenze riguardano il possesso dei requisiti rientranti nelle misure della legge 104. I docenti con disabilità personale, cioè, o che debbano prestare assistenza ad un figlio con disabilità, hanno diritto ad ottenere mobilità prima degli altri colleghi. Tutto questo, naturalmente, rispetta pienamente le condizioni e le ragioni di una legge che tutela il lavoratore con disabilità personale o di un congiunto. Se si guardano i numeri dei movimenti, però, sorgono molti dubbi rispetto al possibile abuso della legge, dato che, in alcuni territori, ad essere trasferiti sono pressoché solo docenti in possesso delle precedenze riconducibili alla legge 104. Ciò suscita l’indignazione degli altri docenti, che, anno dopo anno, vedono sfumare la possibilità di raggiungere i propri cari, nonostante i punteggi di servizio altissimi. Questi ultimi non ci stanno e chiedono controlli.

Già in passato D. Faraone, quando ricopriva l’incarico di sottosegretario all’istruzione, si era interessato al fenomeno ed aveva annunciato le verifiche richieste, delle quali, però, poi non si era saputo granché. Quest’anno si è ricreata la stessa situazione con percentuali molto alte al sud e di essa si è interessata Tuttoscuola, con un’indagine che nei giorni scorsi ha fatto molto discutere.

Secondo lo studio della rivista, infatti, nei recenti trasferimenti della scuola primaria l’utilizzo della legge 104 è stato un fenomeno marginale in tutto il nord, dato che ha riguardato circa l’1% dei docenti. Ben diversa la situazione al sud. In Campania, ad esempio, ha riguarda oltre il 66% dei docenti ed in Calabria, addirittura, oltre il 79%. Ciò significa che molti docenti titolari della legge 104 hanno ottenuto il trasferimento al sud, mentre altri colleghi, non in possesso di tali requisiti, ancora una volta non hanno avuto lo spostamento richiesto, anche dopo attese di molti anni. Il record va alla provincia di Cosenza, dove su 34 trasferimenti 33 sono stati con 104. Non solo. Anche nei trasferimenti provinciali almeno un docente ogni cinque ha preceduto, grazie alla 104, altri docenti con maggior punteggio e anche in questo caso le percentuali sono più alte al sud.

Naturalmente, le misure previste dalla legge 104 sono una conquista di civiltà e vanno fermamente tutelate. Tuttavia, ci si chiede se in questo fenomeno tutte le persone che si sono avvalse della precedenza siano davvero possessori del titolo. Sarebbe compito di un’efficiente amministrazione accertarlo – al nord, al centro, al sud – e, nel caso, restituire il diritto al trasferimento a chi ha anzianità di servizio e punteggio da far valere.  Sarebbe importante, cioè, colpire gli abusi, per salvaguardare le tutele di una legge importante ed anche i diritti dei lavoratori che evidentemente subiscono tali abusi. Ai docenti trasferiti, invece, anche in caso di accertamento di mancanza dei requisiti, troppo spesso non viene revocato il trasferimento, né vi sono altre conseguenze. E’ presumibile pensare che fino a quando sarà così il fenomeno continuerà a ripresentarsi a scapito dei un presidio di civiltà, di chi ha davvero bisogno delle tutele di una legge e dei diritti dei lavoratori che attendono, a volte per decenni, di poter tornare a casa.
                                                
APPROFONDIMENTI

Difficile trasferirsi senza la 104

Dati di Sicilia e Calabria 

Abusi?
 
In disabili.com

Quando ad essere disabile è il docente

Tina Naccarato

 

Foto da: www.gildavenezia.it

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