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aula e banchi Con le novità relative all’obbligo di iscrizione ai corsi ex serali, si aprono una serie di questioni sia per le famiglie che per gli enti erogatori

 

Come abbiamo ampiamente riportato in un nostro articolo, lo scorso 29 aprile l'USR per il Lazio ha emanato la circolare n. 9376 con la quale chiariva che gli alunni disabili ultradiciottenni iscritti presso gli istituti di secondo grado dovessero cessare per il prossimo anno scolastico la frequenza della cosiddetta scuola diurna e iscriversi agli ex corsi serali, peraltro senza sostegno se ne avessero già usufruito per i precedenti cinque anni.
Tutto ciò per far fronte al fenomeno dei numerosi studenti con oltre ventitrè anni presenti nelle scuole di secondo grado della Regione.

 

LA NUOVA CIRCOLARE - La circolare ha mobilitato genitori e associazioni che sono riuscite a far rettificare almeno per uno anno le disposizioni emanate. Il 22 maggio il direttore generale Gildo De Angelis, facendo riferimento alla precedente nota “a seguito della quale sono pervenute numerose istanze da parte di genitori di alunni disabili ultra diciottenni nonché dalle loro Associazioni” e prendendo atto “delle oggettive difficoltà evidenziate da parte dei genitori di quanti non sono riusciti a trovare accoglienza nelle strutture competenti”, ha ritenuto opportuno chelimitatamente al prossimo anno scolastico 2015/2016, gli alunni ultra diciottenni disabili, già iscritti negli Istituti secondari di secondo grado, possano continuare a frequentare i predetti Istituti in via del tutto eccezionale. Restano ferme, per l’anno scolastico 2016/2017, le disposizioni già impartite con la precedente nota prot. n. 9376 del 29/4/2015”.

 

LA PALLA A FAMIGLIE E ISTITUTI - La nuova circolare, se da un lato rassicura i genitori e le associazioni, dall'altro impone loro di attivarsi sin da ora affinché gli ex corsi serali, ora corsi di secondo livello, presso gli Istituti Tecnici e Professionali e i Licei artistici siano in grado di accogliere e di progettare un'offerta formativa adeguata.
Ciò chiama in causa non solo i dirigenti degli istituti di secondo grado ma anche quelli dei Centri territoriali permanenti per l'Istruzione degli Adulti (CPIA) che erogano l'offerta formativa di primo livello, già attivi in alcune regioni italiane e a regime su tutto il territorio nazionale dal 1 settembre 2015. Infatti, tra le due istituzioni scolastiche sarà obbligatorio stipulare accordi per l'organizzazione didattica tra primo e secondo livello e soprattutto per la costituzione delle Commissioni per il Patto formativo.
Ciò significa che se uno studente disabile adulto si iscrive a un percorso per adulti di secondo livello, dovrà essere valutata la sua situazione in termini di crediti formativi per stabilire a quale periodo dovrà essere iscritto: primo biennio, secondo biennio, ultimo anno.

 

I MOLTI NODI DA SCIOGLIERE - Ci sono poi altre questioni di primo piano che dovranno essere affrontate e sulle quali si attendono indicazioni ministeriali per rendere fruibili per i disabili adulti i corsi di secondo livello: la personalizzazione del percorso sulla base del Patto Formativo Individuale (quali saperi e competenze formali, non formali e informali ?), la sottoscrizione del Patto in assenza di autonomia, la definizione del monte ore e la progettazione delle Unità d'apprendimento, le modalità per la fruizione a distanza, il raccordo con il mondo del lavoro, la collaborazione con il territorio, ecc.
Il tutto tenendo conto che potrebbe non esserci alcuna figura di supporto didattico e che l'intera progettazione dell'offerta formativa si fonderà sulle risorse esistenti, cioè sugli organici già in dotazione.


In disabili.com:

 

Lazio: i disabili con piu’ di 18 anni non potranno piu’ iniziare le superiori diurne

Scuola disabili ultradiciottenni in Lazio: la nuova circolare


Ada Maurizio

 

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