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scritta dsaUna delibera della Regione Veneto ha stabilito che solo i centri pubblici o accreditati potranno fare diagnosi di DSA. Le famiglie dovranno attendere quasi in anno per una visita

Nei giorni scorsi un articolo pubblicato dal Mattino di Padova si è occupato di una delibera della Giunta Regionale del Veneto risalente al 2012, che trova applicazione a partire dal 30 giugno 2014. Essa prevede che le diagnosi di Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) siano valide solo se rilasciate da strutture pubbliche o accreditate.

Fino ad ora, cioè,  la visita poteva essere effettuata non solo in tali strutture ma anche presso studi di professionisti psicologi privati, la cui diagnosi veniva poi convalidata presso le ULSS di competenza. Dal 30 giugno, invece, questo non sarà più possibile  e le famiglie potranno rivolgersi solo alle strutture pubbliche o accreditate.

Questo cambiamento ha delle importanti conseguenze.

Data la carenza di strutture abilitate, infatti, i tempi di attesa per le visite si allungheranno e non di poco. Si stima un'attesa di dieci mesi solo  per ricevere la prima visita.
Le strutture accreditate, infatti, attualmente in Veneto sono solo nove, di cui una è uno studio di un professionista psicologo, mentre le altre sono poliambulatori medici. In particolare, nello specifico della provincia di Padova, sono presenti solo due strutture convenzionate. Le liste d'attesa delle ULSS, dunque, rischiano di allungarsi ancora di più, con conseguenti ritardi nell'attivazione delle misure previste a scuola per allievi con DSA.

Potrà passare anche un anno, cioè, prima di giungere alla consegna della diagnosi a scuola, senza la quale non sarà possibile predisporre un Piano Didattico Personalizzato (PDP) ed attivare le misure compensative e dispensative previste dalla L. 170/10 e dal successivo decreto applicativo 5669/11.

Il prof. Cesare Cornoldi, che da molto tempo si occupa di DSA nel territorio veneto, in una recente intervista ha evidenziato le difficoltà in cui si troveranno le famiglie a causa della domanda di diagnosi che ricadrà quasi interamente sulle strutture pubbliche, già intasate. Si ricorda infatti che la popolazione scolastica con DSA è in costante aumento e rappresenta oggi il 18% del totale.
Cosa dare dunque, per garantire i servizi necessari nel territorio e le misure scolastiche previste per gli alunni con DSA?
La proposta dell'Ordine degli psicologi del Veneto è di consentire agli studi privati di poter effettuare almeno la somministrazione dei test necessari alla diagnosi, in modo da diminuire il carico di lavoro delle strutture pubbliche e convenzionate.

Le scuole si sono chiuse da poco, eppure non c'è pero molto tempo. Occorrono risposte celeri, per far sì che i diritti degli allievi con DSA possano essere esercitati.


APPROFONDIMENTI

Articolo sul Mattino di Padova

Servizio su Tele Chiara


In disabili.com

DSA: aumentano le diagnosi e le competenze

Tina Naccarato


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