Menu

Tipografia

bambina in carrozzina di spalle fa i compiti vicino a una donna che la aiutaAl via la prima tranche delle assunzioni previste nel sostegno. Non diminuisce, però il ricorso delle famiglie ai tribunali

In questi giorni gli uffici scolastici di tutta Italia stanno avviando le procedure che porteranno alla stabilizzazione di oltre 4 mila docenti si sostegno. Si tratta della prima tranche del progetto di assunzione di oltre 26 mila insegnanti specializzati nel sostegno, di cui si è discusso a lungo nei mesi scorsi. Esso mira ad assicurare continuità didattica ad oltre 50 mila alunni con disabilità e a garantire ad essi un percorso di integrazione con il supporto di figure educative stabili.


Si tratta di un traguardo significativo, del quale scuole e famiglie riconoscono l’importanza. Esso consentirà di mitigare almeno in parte il problema persistente della precarietà, che accompagna ormai da molti anni la figura del docente di sostegno. Questa determinazione, però, non basta. Si assiste infatti, negli ultimi anni, alla crescita costante del numero degli alunni con disabilità e, con essa, al taglio delle ore dei docenti di sostegno. Anche il numero di questi ultimi è in realtà aumentato. Evidentemente, però, non in maniera proporzionalmente adeguata. Le ore di sostegno, cioè, diminuiscono e le famiglie, ormai da qualche anno, ricorrono ai tribunali amministrativi per chiedere il loro ripristino.


Quest’anno sono ormai centinaia le famiglie che hanno chiesto l’intervento del Tar in Sardegna, al fine di affermare l’illegittimità della riduzione delle ore di affiancamento ai bambini con disabilità grave. In Friuli è stata avviata una class action contro i parametri che hanno ridotto il numero di ore. A Sondrio una sentenza ha stabilito che la mancanza di risorse economiche non può comprimere né tanto meno negare un diritto, il TAR a Palermo ha condanno il MIUR a risarcire una famiglia con mille euro per ogni mese di mancata assegnazione della cattedra completa di sostegno. Allo stesso modo si è pronunciato, più volte, il Tar della Toscana. Non solo. Proprio nei giorni scorsi il tribunale di Monza ha accolto la richiesta di Silvia Biella e di altri genitori. Si tratta di una sentenza importante, perche Silvia, insieme ad un’altra mamma, Santina Garino, ha organizzato il primo ricorso nazionale collettivo per il sostegno scolastico. Così, poco alla volta, stanno arrivando le sentenze dai Tribunali di tutta Italia.


Ormai da tempo, dunque, sia le sentenze che le richieste di risarcimento ottengono quasi sempre lo stesso pronunciamento. Le Sentenze, poi, sempre più spesso decidono su ricorsi collettivi e i TAR non si limitano solo ad assegnare più ore di sostegno, ma condannano anche l’amministrazione alla rifusione delle spese di causa e al risarcimento dei danni.


C’è da chiedersi se il MIUR si stia rendendo conto di tutto ciò e se la stabilizzazione dei docenti di sostegno avviata possa essere una risposta sufficiente.

 

APPROFONDIMENTI
Associazione Genitori Tosti  

 

IN DISABILI.COM:

Stabilizzazione dei docenti di sostegno


Sentenze valide anche per gli anni successivi

Ricorsi e integrazione

 

Tina Naccarato

 

 

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy