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In tutta Italia mancano assistenti scolastici nelle scuole, al nord come al sud, e non di rado gli alunni restano a casa

Nei giorni scorsi abbiamo evidenziato come ancora una volta l’inizio dell’anno, sul fronte scuola e disabilità sia contrassegnato da numerose carenze e ritardi nell’assegnazione dei docenti ed abbiamo sottolineato la possibilità di procedere, in caso di inadeguatezza delle ore assegnate, alla richiesta di posti in deroga per sostegno disabili.

Il problema, purtroppo, anche quest’anno, non riguarda solo i docenti, ma anche gli assistenti assegnati in presenza di alunni con disabilità. Ancora una volta, infatti, si registrano gravi carenze più o meno in tutta Italia.
A tal proposito, ricordiamo che esistono due figure distinte di assistenza: l’assistente all’autonomia e comunicazione, ad personam, e l’assistente di base igienico-personale. Nel primo caso la procedura per l’assegnazione prevede che il Dirigente Scolastico inoltri la richiesta all'Ente Pubblico locale di riferimento: il Comune per la Scuola dell'Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado e la Provincia per la Secondaria di Secondo grado, come previsto dal D. Lgs. 112/98. Il secondo tipo di assistenza, invece, rientra tra le mansioni del collaboratore scolastico. Il CCNL prevede, infatti, l’individuazione di uno o più collaboratori scolastici per ognuna delle scuole in cui siano presenti alunni con disabilità, da avviare a specifici percorsi di formazione. Qualora all'interno dell'istituto non vi siano collaboratori in possesso di tale competenza, il Dirigente Scolastico può richiedere all'Ente Locale di riferimento di intervenire con proprio personale o può rivolgersi All'Ufficio Scolastico Regionale di riferimento perché autorizzi la nomina di collaboratori scolastici in deroga.

Gravi appaiono le carenze, a inizio anno scolastico, nell’assegnazione degli assistenti e non poche polemiche ha suscitato la previsione di distribuire in parte i 70 milioni di euro destinati dalla Legge di Stabilità per il 2016 ai servizi per gli alunni e studenti con disabilità sulla base della spesa storica, che, di fatto, penalizza i territori che già in passato hanno avuto meno risorse.
Nei giorni scorsi sono state numerose le segnalazioni, a cominciare da Palermo, dove, ancora una volta, sul tavolo degli enti locali, sono emerse le ormai consuete difficoltà nell’assegnazione dei fondi necessari sia per le risorse di assistenza, sia per il trasporto scolastico. Le associazioni di riferimento hanno annunciato l’avvio di azioni legali. Le medesime carenze nei fondi sono state denunciate a Milano. Anche qui le associazioni appaiono sul piede di guerre e le famiglie del tutto disorientate. Anche a Roma o a Napoli, tanto per cambiare, mancano soldi, fondi, risorse e si potrebbe continuare con diverse province più piccole, dove il problema, purtroppo, è il medesimo. A Pescara, ad esempio, l’associazione Carrozzine determinate  denuncia: niente assistenza scolastica, niente autonomia, niente inclusione, niente assistenza materiale, niente assistenza all’igiene personale, niente ausilio in entrata e in uscita, niente aiuto nell’apprendimento. Quindi tutti a scuola tranne i disabili, perché di fronte a questo gravissimo problema le famiglie sono costrette a tenere i propri figli a casa.

E a pagare, sia chiaro, sono solo gli alunni con disabilità.

APPROFONDIMENTI

Disabili senza assistenza: l’ora delle denunce
 
In disabili.com:

Come vengono reclutati insegnanti di sostegno e assistenti


Tina Naccarato


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