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I bambini e i ragazzi con disabilità sono alunni di tutti i docenti, non solo del sostegno

Negli ultimi tempi capita spesso di leggere sui social network il disagio delle famiglie di fronte a spiacevoli situazioni che si creano quando il docente per il sostegno è assente. In diversi casi, infatti, i genitori segnalano che, in assenza dell’insegnante di sostegno, viene loro chiesto di tenere il figlio a casa proprio perché il suo docente non è presente.

Questa richiesta pare provenire da diversi soggetti, dal dirigente scolastico al suo collaboratore, dai responsabili di plesso ai docenti curricolari. Le famiglie troppo spesso si piegano di fronte a questa richiesta, preferendo l’assenza da scuola alla prospettiva che il proprio figlio non venga seguito. In alcuni casi, a quanto pare, la richiesta viene addirittura motivata facendo riferimento a ragioni di sicurezza.

Allo stesso modo, raccontano diversi genitori, in alcuni casi viene prospettato un orario coincidente con quello del docente di sostegno, dell’educatore e dell’assistente: se l’alunno non è coperto, cioè, è preferibile che stia a casa perché non può essere seguito da nessuno.
E’ bene ricordare, perciò, che richieste di questo tipo costituiscono un grave illecito.

Le famiglie, cioè, al momento dell’iscrizione a scuola, scelgono un tempo scuola, che può essere normale (generalmente di mattina o con alcuni rientri) o pieno (generalmente fino alle ore 16:00). Gli alunni, dunque, hanno pieno diritto a frequentare la scuola per tutte le ore previste dal tempo scuola a cui sono iscritti. Questo vale per tutti gli alunni, senza eccezione alcuna e prescinde totalmente dalle risorse che sono assegnate alle classi che essi frequentano.

I docenti di tipo curricolare sono insegnanti di tutti gli alunni. I docenti per il sostegno sono assegnati alle classi frequentate da alunni con disabilità certificata e sono contitolari di cattedra. Non sono, cioè, assegnati agli alunni, ma alle classi, con una funzione, così come alle medesime classi sono assegnati i docenti curricolari, con altre funzioni. Tutti gli insegnanti sono docenti di tutti gli alunni. Tutti i bambini e i ragazzi sono alunni di tutti i docenti. Pertanto la presa in carico e la responsabilità educativa dell’alunno con disabilità spettano a tutto il Consiglio di Classe, di cui fa parte anche il docente per le attività di sostegno.

Sulla base di questo, dunque, si può affermare che ogni tipo di richiesta che limiti la frequenza di un alunno rispetto alle ore previste per il resto della classe, risulta essere del tutto illegittima e costituisce un atto di mera discriminazione perseguibile secondo le attuali leggi in vigore. Anche il riferimento alla sicurezza non trova alcuna ragion d’essere, poiché i docenti – tutti i docenti – hanno responsabilità in merito per tutti gli alunni.

Una richiesta di questo tipo, inoltre, sposa un concetto distorto del ruolo del docente per il sostegno, delegando di fatto ad esso il ruolo e la responsabilità rispetto all’alunno con disabilità, contravvenendo alle più elementari condizioni che rendono possibile i processi di inclusione.

Tutto ciò vale non solo per la frequenza del tempo scuola previsto, ma anche per le uscite didattiche, i viaggi di istruzione e per tutte le altre attività non contestualizzate all’interno delle classi o della scuola. Gli alunni con disabilità hanno pieno diritto alla partecipazione a tutte le attività previste per la classe. La scuola deve infatti programmare esclusivamente percorsi didattici che consentano la partecipazione di tutti gli alunni, senza richieste accessorie per le famiglie. Se vi sono carenze, scarsità di risorse, assenze di docenti o altro personale si tratta di problematiche che devono essere risolte dalla scuola. In nessun caso esse devono limitare la partecipazione di alcuni alunni.

Le famiglie, di fronte ad eventuali richieste di questo tipo, possono dissentire, ignorare o rifiutare, fino a diffidare formalmente i soggetti dai quali provengono. In caso di richieste reiterare ed eventuali atteggiamenti non consoni possono rivolgersi agli uffici scolastici e segnalare questo evidente e sgradevole abuso.


APPROFONDIMENTI

Alunni disabili a casa senza docente di sostegno
 
L’insegnante curricolare e la disabilità

Non tutti gli alunni disabili vanno in gita


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Tina Naccarato

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