Menu

Tipografia
Inclusione scolastica e territorialità: il lavoro di rete per diffondere le buone pratiche

Nelle settimane scorse ci siamo occupati dei gruppi di lavoro che operano a livello scolastico, provinciale e regionale per favorire i processi di inclusione. Oltre a questi gruppi, però, esistono anche altri centri di tipo territoriale con funzioni precipue e sinergiche riguardanti l’inclusione: i CTS ed i CTI. La Direttiva del 27/12/12 si dilunga molto su entrambi, distinguendo i differenti ruoli dei Centri Territoriali di Supporto (CTS), quale interfaccia fra l’Amministrazione e le scuole, nonché rete di supporto al processo di integrazione ed i Centri Territoriali per l’Inclusione (CTI), centrati sull’autonomia scolastica e sugli organici di rete (scuole, reti di scuole ed ambiti provinciali).

CTS – I Centri Territoriali di Supporto sono stati istituiti dagli Uffici Scolastici Regionali in accordo con il MIUR mediante il Progetto Nuove Tecnologie e Disabilità ed hanno ormai un’attività decennale. Sono collocati presso scuole polo e la loro sede coincide con quella dell’istituzione scolastica che li accoglie. La direttiva del 27/12/12 ha sottolineato l’importanza di avere almeno un CTS su ogni territorio provinciale, che possa fungere da punto di riferimento immediato. Al centro delle funzioni dei CTS è la capacità delle nuove tecnologie di raggiungere obiettivi di miglioramento nel processo di apprendimento e insegnamento, sviluppo e socializzazione. I CTS informano i docenti, gli alunni, gli studenti e i loro genitori delle risorse tecnologiche disponibili, sia gratuite sia commerciali. Inoltre, organizzano iniziative di formazione sui temi dell’inclusione scolastica, nonché nell’ambito delle tecnologie per l’integrazione, rivolte al personale scolastico, agli alunni o alle loro famiglie, fornendo anche consulenza nell’individuazione delle scelte opportune, sia per gli ausili che in merito alle modalità didattiche adeguate ad essi nelle diverse situazioni. I CTS raccolgono le buone pratiche di inclusione realizzate dalle istituzioni scolastiche e le condividono con le scuole del territorio di riferimento.
Sono inoltre centri di attività di ricerca didattica e di sperimentazione, da realizzare anche mediante la collaborazione con altre scuole o CTS, Università e Centri di Ricerca. I CTS possono farsi promotori di intese e accordi territoriali con i servizi sociosanitari del territorio, finalizzati all’elaborazione condivisa di procedure per l’integrazione dei servizi, l’utilizzo condiviso di risorse e l’avvio di progetti. In ogni CTS dovrebbero essere presenti tre operatori fra i docenti curricolari e di sostegno, tenuti a partecipare a momenti formativi in occasione di eventi, territoriali e nazionali. Inoltre, possono dotarsi di un Comitato Tecnico Scientifico col compito definire le linee generali di intervento. Sono previsti rappresentanti regionali, con compiti di raccordo, consulenza e coordinamento delle attività. Infine, è costituito presso il MIUR il Coordinamento nazionale dei CTS.

CTI – La direttiva del 27/12/12 sottolinea che ad un livello territoriale meno esteso è risultato utile individuare altre scuole polo facenti parte di una rete per l’inclusione scolastica. Tale esperienza è stata già sperimentata con successo in alcune regioni in cui ai CTS, di livello provinciale, sono stati affiancati Centri Territoriali per l’Inclusione, di livello distrettuale. Questi ultimi, sorti più recentemente, sono ancora in fase di diffusione nazionale e non mancano territori in cui se ne registri attualmente una certa carenza.
Il ruolo strategico dei CTS è stato ribadito nella circolare n. 8/13, in cui si evidenzia la centralità del loro raccordo con le azioni dei gruppi di lavoro provinciali e regionali istituiti presso gli uffici scolastici. In essa si evidenzia inoltre il lavoro di rete che devono svolgere i CTI.
Infine, la nota ministeriale n. 2563/13 evidenzia che è in atto una riorganizzazione complessiva della rete dei Centri Territoriali di Supporto (CTS) e dei Centri Territoriali per l’Inclusione (CTI), a cura degli Uffici scolastici regionali, per la ridefinizione di compiti e ruoli, rinviando ulteriori indicazioni ad una successiva normativa di riferimento.

Questi Centri sono divenuti nel tempo lo snodo principale di molte azioni del Ministero per l’inclusione. Purtroppo, però, i compiti si sono moltiplicati, ma non gli operatori o i fondi. I docenti coinvolti si trovano spesso a svolgere compiti di grande impegno e responsabilità, senza avere alcun distacco dall’insegnamento o un adeguato trattamento. Tutto è lasciato alla loro buona volontà.

APPROFONDIMENTI

Organizzazione territoriale per l’integrazione scolastica
 
In disabili.com:

CTS CTI: Centri Territoriali di Supporto e Centri Territoriali per l’Inclusione


Tina Naccarato


Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy