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Tipografia

La disgrafia, ossia la cosiddetta "brutta scrittura" o "scrittura illeggibile" è un fenomeno in continuo aumento nelle scuole italiane e riguarda bambini della suola primaria fino a giovani adulti che frequentano l'Università .
Spesso i bambini e ragazzi disgrafici possiedono buone capacità di lettura e non sono affatto dislessici, come si tende a credere di solito.
La loro disgrafia deriva, talvolta, dal fatto di aver imparato a scrivere troppo presto, in un momento in cui le abilità specifiche per l'apprendimento della scrittura non erano giunte a piena maturazione (es: schema corporeo, organizzazione spaziale e temporale, coordinazione motoria, lateralità emisferica, etc); qualche altra volta dal fatto che l'insegnamento del gesto grafico è stato troppo affrettato ed i bambini non sono riusciti ad imparare i movimenti corretti per riprodurre il modello scolastico di scrittura corsiva, alla scuola primaria; qualche altra volta dal fatto che i bambini possono attraversare momenti di disagio affettivo che rendono improvvisamente illeggibile ed oscura la loro scrittura.

In tutti questi casi, l'incapacità di produrre una scrittura chiara e leggibile determina una mancanza di autostima in senso lato, nei bambini e ragazzi che ne sono afflitti.
La disgrafia è vista come un problema che coinvolge non solo la scrittura, ma anche le altre abilità e può portare i disgrafici ad un atteggiamento di disimpegno ed autoesclusione rispetto a tutto ciò che propone la scuola.
Quando gli insegnanti o i genitori decidono di affrontare il problema disgrafia si rivolgono al logopedista, cioè allo specialista che si occupa di riabilitazione del linguaggio orale e delle difficoltà di lettura, o al neuropsichiatria infantile, che riscontra la presenza di eventuali DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento) ed i disgrafici non ottengono, di solito, alcun sensibile miglioramento della loro scrittura.
Il problema della disgrafia senza dislessia, infatti, non è di tipo sanitario, ma di tipo pedagogico e può essere affrontato, con buoni risultati, attraverso un ciclo di rieducazione della scrittura.

In Italia, i grafologi rieducatori della scrittura hanno una formazione psicopedagogica finalizzata al trattamento delle disgrafie e sono riuniti nell'Associazione ANGRIS (Associazione Nazionale Grafologi Rieducatori della Scrittura).
Le sedute di rieducazione della scrittura sono incontri settimanali della durata di un'ora, in cui il grafologo rieducatore aiuta il bambino o ragazzo disgrafico a lavorare sul proprio problema, attraverso una serie di esercizi grafomotori che riguardano non solo la mano scrivente, ma tutto il corpo e, in particolare, la posizione che il  ragazzo assume davanti al foglio di scrittura.
Il costo di una seduta non è elevato: equivale a quello di una lezione di recupero.
Generalmente, nel corso di un anno scolastico, i bambini e ragazzi disgrafici riescono a perdere gli automatismi scorretti che generavano la loro "brutta scrittura" e ad acquisire i movimenti corretti del modello scolastico di scrittura corsiva.

INFO:

ANGRiS (Associazione Nazionale Grafologi Rieducatori della Scrittura)
Sede Legale Via Giovanni da Empoli, 29
Firenze (FI)
info@angris.it

Si consiglia per ulteriori approfondimenti il testo "La disgrafia senza dislessia", a cura di C. Basagni, Tirrenia (Pisa) , Edizione Del Cerro, 2007, con bibliografia.

Sui disturbi del linguaggio vi segnaliamo anche questa recensione curata dalla redazione.


[Carla Basagni, presidente ANGRiS]

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