Menu

Tipografia

Uno studente su 50 tra quelli chiamati quest’anno a sostenere l’esame di stato alla fine delle scuole secondarie di secondo grado è in situazione di disabilità

Come riportato nei giorni scorsi sono circa 10500 gli studenti con disabilità chiamati quest’anno a sostenere l’esame di maturità. Al Sud si registra il dato più elevato, sono oltre 4 mila studenti. Uno su due sosterrà l’esame in un istituto professionale statale. A fare il punto è Tuttoscuola.com, dal cui studio emergono alcuni dati interessanti: è la Lombardia ad avere il maggior numero di studenti con disabilità alle prese con l’esame finale (1.382). Segue la Sicilia con 1.097, la Campania con 1.068, poi la Puglia con 964. In Molise sono soltanto 71, in Basilicata 113 e in Umbria 193. Al Sud, tuttavia, la percentuale di candidati con disabilità presenti all’esame di Stato è del 41% rispetto al totale.

Più della metà dei ragazzi con disabilità (50,7%) sostiene l’esame in un istituto professionale statale, oltre un quarto (25,9%) in un istituto tecnico e l’8,4 per cento in un liceo artistico. Soltanto il 3,2% in un liceo classico. Le prove sono predisposte dalla Commissione esaminatrice in base al Pei e alla documentazione fornita dal consiglio di classe. Le prove possono essere equipollenti a quelle assegnate agli altri candidati – e in questo caso si consegue regolare diploma – oppure differenziate e finalizzate al solo rilascio dell’attestazione dei crediti formativi, come previsto dall’OM n. 350/18.

A fine anno scolastico, dunque, i candidati che avranno sostenuto un esame di tipo equipollente conseguiranno il diploma, mentre quelli che lo avranno sostenuto con prove differenziate conseguiranno attestazione. Il vero problema, però, sorge proprio qui, perché ben poche opportunità troveranno questi ragazzi nelle realtà sociali e professionali. L’università sarà preclusa ai ragazzi che avranno ottenuto la sola attestazione, mentre le iniziative territoriali, di tipo formativo e di avvio al lavoro per i ragazzi con disabilità cognitiva sono frantumate e molto eterogenee. Più spesso troveranno il nulla, la relegazione nei centri diurni, la casa, la famiglia. E nient’altro. Ai fatti, come indicato in un recente studio sull’Emilia Romagna molto spesso alla fine della scuola questi ragazzi scompaiono: c’è una grande attenzione sociale e un notevole investimento economico per il percorso scolastico degli alunni con disabilità, ha spiegato S. Versari, direttore dell’USR Emilia-Romagna intervenendo alla terza Conferenza regionale per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità. Si tratta di un impegno che crolla una volta terminato il percorso scolastico. Finiti gli studi, questi ragazzi scompaiono, spesso sono confinati a casa con ridotte opportunità di inserimento sociale. Solo il 10% dei ragazzi con autismo lavora. Più alta è la percentuale per i ragazzi con sindrome di Down (31,4%), ma non ancora sufficiente. Per l’85% delle persone con disabilità la fonte di reddito principale è la pensione.

Cosa fare, dunque? Secondo Versari si potrebbe pensare a come preparare questi ragazzi per il lavoro, ad esempio con i test utilizzati dai docenti dei Centri territoriali di supporto, per capire le loro competenze o abilità. Altra grande opportunità è l’alternanza scuola-lavoro, ma serve un collegamento con il mondo del lavoro che consenta di veicolare le competenze acquisite dai ragazzi.

Qualche interrogativo, qualche domanda, dunque, pare emergere. Eppure molto, troppo resta ancora da dare. E non facciamo che ripeterlo da troppo tempo, mentre restiamo ancora in grande imbarazzo di fronte alla mancanza di risposte, di proposte, di soluzioni per un reale e dignitoso progetto di vita. Forse esso pare esprimere un disegno ambizioso, eppure non è altro che un basilare ed inalienabile diritto di tutti, cui la società intera è chiamata a rispondere come suo precipuo dovere.

APPROFONDIMENTI

Esame di stato senza sconti per i candidati con disabilità
 
In disabilicom

Alunni con disabilità e DSA nelle università: alcuni dati

Università aperta a tutti: un sogno?


Tina Naccarato

Immagine: Designed by Freepik

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy