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La situazione è a dir poco incresciosa all'istituto 'Oscar Levi'

La CPD di Torino (Consulta per le persone in difficoltà ) ci segnala un caso di pessima organizzazione scolastica a Chiari, in provincia di Torino, che si sta trasformando in un dramma per Matteo, un ragazzo con disabilità gravissima. Pubblichiamo la comunicazione del responsabile Ufficio Comunicazione Davide Prette, che chiede la modifica delle normative in materia di permessi a favore degli insegnanti.

Quando a "bigiare" è l'insegnante. Contrasti tra la normativa e il diritto di un giovane studente con disabilità

Deve essere costantemente seguito, ma il suo insegnante di sostegno è quasi sempre assente: tra permessi studio, ordinari e malattia, in un mese effettua solo un terzo delle ore necessarie; per un supplente non ci sono soldi. Al bambino chi pensa?
Matteo ha quattordici anni; è un ragazzo con disabilità gravissima, un giovane studente il cui piano educativo individuale prevede l'integrazione nella seconda media dell'Istituto Oscar Levi di Chieri. Matteo però da mesi vive in una situazione precaria, in cui la continuità del suo progetto educativo è minata dalle continue assenze del suo insegnante di sostegno, il prof. Davide Scarcella, che ha richiesto al direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale ed ottenuto 150 ore di permesso studio per il conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento della musica strumentale nelle medie. Ma non solo: il prof. Scarcella ha diritto anche a permessi ordinari, che ovviamente sfrutta, così come i permessi per malattia e per le esigenze di una figlia in giovane età . Risultato: negli orari assegnati all'altro insegnante di sostegno, Matteo è seguito nello studio, tutelato nei suoi bisogni, aiutato nelle sue crisi. Il resto è incognita: i permessi per studio (180 moduli equivalenti a 150 ore piene) possono essere presi, per norma, semplicemente comunicando l'assenza al dirigente scolastico, il prof. Nicolino Marsicovetere, che si trova a dover fare i salti mortali per tappare le falle, chiedendo sacrifici agli altri insegnanti, il cui ruolo non è quello del sostegno, oppure occupandosi di Matteo in prima persona: per due mesi circa il dirigente ha anche assunto un supplente, a cui però la scuola non ha poi potuto rinnovare il contratto per carenza di fondi.
Eppure la normativa è chiara e lampante: il professor Scarcella esercita solo diritti contrattuali, innegabili. Evidentemente, il diritto all'integrazione scolastica per il ragazzo e alla serenità per la famiglia non lo sono altrettanto. Evidentemente è conforme allo spirito della normativa sull'integrazione scolastica che un giovane alunno venga sballottato da un insegnante all'altro, senza la certezza di un contatto umano costante e di un percorso educativo continuo, come una scomoda e ingombrante suppellettile. E se le esigenze di igiene impongono un cambio, ovviamente l'insegnante di sostegno improvvisato non può e non deve saperlo: e, prima che si accorga dell'urgenza, Matteo che non può urlare e difendere i propri diritti, soffre.
A scuola non contano di rivedere spesso prima della fine dell'anno il prof. Scarcella: negli ultimi 2 mesi, infatti, ha tenuto lezione per meno di un terzo delle ore complessive e non ha mai presenziato a consigli di classe, consigli docenti e Gruppo H. Per quest'anno Matteo è destinato a continuare così, ma è necessario che venga prontamente posto rimedio a una normativa che rimette esclusivamente al buon cuore di un dirigente scolastico e dei suoi insegnanti il benessere di una persona e il successo di un piano educativo. Si sa, infatti, che buon cuore e buon senso non sono patrimonio di tutti. E' necessario che venga posto mano a una normativa che definisca dove finisce il diritto di un insegnante e dove inizia il suo dovere. E' necessario, ancora, che sia ben chiaro a chi accetta un ruolo da insegnante di sostegno che al suo lavoro è affidata una persona fragile, indifesa, da tutelare, e con essa la serenità di una famiglia. Il suo senso del dovere non può e non deve essere annacquato. Altrimenti scelga un incarico in cui la sua presenza o la sua assenza sono meno rilevanti.


INFO:

Ufficio Comunicazione
Consulta per le Persone in Difficoltà ONLUS
Via San Marino, 10 - 10134 TORINO
Tel 0113198145 - 0113188285
Numero Verde 800590004
Fax 0113187656
email: uffstampa@cpdconsulta.it
sito: www.cpdconsulta.it


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[Redazione]

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