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integrazione scolasticaDobbiamo pensare al progetto di vita degli alunni disabili

Il Miur ha stanziato 6 milioni di euro con la circolare n.38 del 15 aprile 2010.
Il finanziamento complessivo è suddiviso tra gli Uffici scolastici regionali secondo due piani di riparto: la maggior parte dei fondi (5,5 milioni di euro) sono destinati all’integrazione degli alunni con disabilità e alle attività di formazione del personale docente, mentre i rimanenti 500mila euro saranno suddivisi tra i Centri territoriali di supporto.

La circolare ministeriale si rifà in tutto e per tutto alle parole della Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità e alla classificazione ICF, e pare voler essere la risposta pratica alle linee guida emesse lo scorso agosto, che però sappiamo non essere state applicate.

In questo documento si spiega finalmente cosa si intende concretamente per integrazione scolastica: la classe. Il €˜contesto classe‑¬ viene infatti definito il luogo prioritario dell'inclusione scolastica degli alunni con disabilità e il potenziamento dell’offerta formativa, cui questi sei milioni di euro sono destinatari, dovrà «costantemente tenere conto del principio secondo cui la crescita e lo sviluppo debbano avvenire prioritariamente nel contesto classe. Una reale sperimentazione ed innovazione nell’ambito dell’integrazione scolastica avviene infatti quando l’istituzione scolastica individua nuove pratiche di sviluppo dell’alunno nell’ambito della comunità scolastica, costituendo ciò un principio fondamentale nell’utilizzo delle risorse disponibili in parola».

Non è solo l’insegnante di sostegno a rappresentare la possibilità di inclusione, anzi «è necessario costruire nella scuola una dimensione inclusiva grazie alla quale il fare scuola quotidiano è pensato immediatamente adatto anche agli alunni con disabilità e li possa coinvolgere direttamente nelle attività comuni, in ordine al materiale didattico, alla conduzione della classe, alle attività di potenziamento dell’apprendimento. Ciò è naturalmente realizzabile attraverso il coinvolgimento, nel processo di integrazione, di tutti gli insegnanti, anche quelli curricolari, a cui è affidato l’alunno con disabilità al pari dell’insegnante di sostegno. In questo senso è opportuno esplorare tutte le potenzialità emerse dall’uso delle nuove tecnologie educative per l’integrazione».

Nel documento sono indicati alcuni suggerimenti riguardo alla modalità di destinazione delle risorse finanziarie: si parla prevalentemente di orientamento scolastico e formazione del personale docente. Si parla anche di acquisizione e potenziamento di metodologie didattiche specializzate, che comprendono anche le dotazioni tecnologiche più all’avanguardia. Ma soprattutto di parla di ciò che spesso viene dimenticato: il progetto di vita dell’alunno disabile.


Il testo della circolare


In Disabili.com:

Lo Speciale Integrazione Scolastica

[Ilaria Vacca]

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