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scuola: una classe di alunni di spalle e maestra alla lavagna Dalla direttiva alla circolare sui Bisogni Educativi speciali, fino alla recente nota del MIUR: ancora dubbi e incertezze sul da farsi

Torniamo  a parlare di Bisogni Educativi Speciali (BES) e della discussa Circolare n. 8 del 6 Marzo scorso, ci cui ci eravamo già occupati in precedenza.

In essa, tra le altre cose, si prevede l’elaborazione, da parte delle scuole,  di un di Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere entro il mese di Giugno. Tale compito, secondo la circolare, dev’essere affidato ad un Gruppo di Lavoro per l’Inclusione, (GLI), che assume i compiti del Gruppo di Lavoro d’Istituto (GLHI)  previsto dalla L. 104/92 per l’integrazione degli allievi con disabilità , estendendoli alle problematiche relative a tutti i BES. I suoi componenti, inoltre, devono essere integrati con tutte le risorse specifiche e di coordinamento della scuola. Tale gruppo deve procedere ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati e, quindi, ad un’ipotesi di utilizzo funzionale delle risorse, istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività della scuola. Il PAI, deliberato in sede di Collegio dei Docenti, dev’essere inviato agli Uffici Scolastici Regionali (USR) di riferimento per la richiesta di organico di sostegno. Gli USR procedono quindi all’assegnazione di tali risorse in base alla L. 111/11.

INTERROGATIVI ‑¬â€˜ Emergono alcune domande di rilievo: può una circolare modificare quanto previsto da una legge, trasformando i GLHI in GLI? Possono le dotazioni di sostegno basarsi su un piano stilato dai docenti, che prevede BES anche privi di diagnosi? Qual è il senso del riferimento alla L. 111/11 se in essa si individuano le risorse di sostegno per gli allievi con certificazione di disabilità ? Inoltre, secondo la circolare, nel mese di Settembre, in base alle risorse assegnate alla scuola, ovvero, secondo L.35/2012, alle reti di scuole, il MIUR provvederà ad un adattamento del Piano, sulla base del quale il Dirigente scolastico procederà all’assegnazione definitiva delle risorse, sempre in termini €˜funzionali‑¬. E’ appena il caso di ricordare si è al momento  ben lontani dall’operatività di tali reti e che non viene fornita alcune spiegazione su cosa si intenda per €˜adattamento del Piano‑¬.

Non basta. Il 27 Giugno scorso il MIUR ha emanato la nota n.  01551, in cui chiarisce che il PAI non è un adempimento burocratico, bensì uno strumento per favorire la consapevolezza e la progettazione dei processi inclusivi. Per questa prima fase di attuazione, specifica la nota, tenuto conto del sovrapporsi degli adempimenti legati alla chiusura dell’anno scolastico, ciascun USR definirà tempi e modi per la €˜restituzione‑¬ dei PAI, tenuto conto che, per la complessità di quanto previsto dalla Direttiva del 27/12/12, il prossimo anno scolastico dovrà essere utilizzato per sperimentare e monitorare procedure, metodologie e pratiche anche organizzative.

Resta fermo, conclude la nota, che il PAI non sostituisce le richieste di organico di sostegno delle scuole, che dovranno avvenire secondo le modalità definite da ciascun Ambito Territoriale. Non appare dunque chiaro il senso di quanto specificato nella circolare circa l’assegnazione delle risorse di sostegno.
Cosa accadrà realmente nel prossimo anno scolastico?


APPROFONDIMENTI

La nota del MIUR


In disabili.com

Sulla direttiva del 27/12/12:

Il Miur sui Bisogni Educativi Speciali

integrazione di tutte le diversità

Tina Naccarato


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