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scuola:bambino con zaino

Annunciati come una grande rivoluzione, i provvedimenti riguardanti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) si stanno concretizzando in un susseguirsi di circolari e note, precisazioni e rettifiche

Tutto era iniziato alla fine dell'anno scorso, quando, dopo anni di studi e approfondimenti teorici, soprattutto di ambito internazione, il 27 Dicembre il MIUR aveva emanato una direttiva riguardante i Bisogni Educativi Speciali (BES), che individuava misure ad hoc e percorsi specifici per tutti gli allievi che presentano bisogni di attenzioni educative peculiari, anche se non rientranti nelle situazioni che prevedono certificazione ed attestata disabilità . Ne era seguito un confronto animato che non sempre aveva trovato concordi gli attori coinvolti. Non di rado, le forti perplessità erano sfociate in polemiche rispetto alle misure previste.

Queste ultime non erano certo placate qualche mese dopo, quando, nel Marzo scorso, il MIUR aveva pubblicato una circolare contenente le indicazioni operative sulla direttiva dei mesi precedenti. Anche tra i docenti, in molti avevano mostrato il forte timore che i provvedimenti previsti per i BES non fossero altro che un nuovo modo per giustificare ulteriori tagli ai docenti di sostegno, dato che in essi si prevedeva che per alcune situazioni, soprattutto di comorbilità o di entità lieve, in precedenza certificate, non fosse invece più prevista la presenza dell'insegnante di sostegno.

Non erano poi mancate ulteriori indicazioni da parte del MIUR all'inizio dell'estate, con la nota del 27 Giugno. In essa, tra le altre cose, si indicavano tempi più lunghi rispetto ad alcuni adempimenti burocratici in scadenza e, per le precisazioni, si rinviava agli uffici scolastici. Il confronto e le perplessità erano dunque proseguite e qualcuno aveva individuato nell'ultima nota in qualche modo un freno o una battuta di arresto.

Non finisce qui. Mentre, da una parte, prolifera ormai un'ampia letteratura sui BES, dall'altra il MIUR sta preparando una nuova circolare, che dovrebbe chiarire,  ancora una volta, aspetti riguardanti l'applicazione dei documenti precedenti.

Nella bozza di quest'ultima si specifica che rispetto alle certificazioni di disabilità non vi sono innovazioni: le procedure di individuazione delle condizioni di disabilità continuano ad essere disciplinate dalla legge 104/1992 e dal DPCM 185/2006. Si precisa poi che si è voluto fin dalla direttiva del Dicembre scorso fornire tutela per tutte quelle situazioni in cui è presente un disturbo clinicamente fondato, diagnosticabile ma non ricadente nelle previsioni della Legge 104/92 né in quelle della Legge 170/2010 sui Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA).

Soltanto quando i Consigli di classe o i team docenti siano unanimemente concordi nel valutare l'efficacia di ulteriori strumenti, in presenza di richiesta dei genitori, questo potrà indurre all'adozione di un piano personalizzato, con eventuali misure compensative e/o dispensative, e quindi alla compilazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP).

E' facoltà dei Consigli di classe o dei team docenti individuare, anche sulla base di criteri generali stabiliti dal Collegio dei docenti, quali possano essere i casi non rientranti tra i disturbi clinicamente diagnosticabili ma che necessitino di misure compensative e dispensative.


La bozza del documento continua soffermandosi sul Piano annuale per l'inclusività (PAI) e sull'organizzazione dei nuovi Gruppi di lavoro per l'inclusività (GLI), previsti dai diversi documenti che si sono susseguiti.

Preferiamo però fermarci qui, sottolineando come l'eccezionale macchina burocratica nata intono ai BES abbia prodotto nuovi adempimenti, nuovi oneri, inediti carichi di lavoro, con un investimento di risorse materiali ed umane praticamente nullo.
 

APPROFONDIMENTI

Bozza della nuova circolare
 
Nota del 27/06/13

Circolare n. 8 del 6/03/13

Direttiva Ministeriale del 27/12/12


Tina Naccarato

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