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E’ cresciuta l’attenzione verso i bisogni educativi degli alunni con autismo e, con essa, quella per le esigenze formative dei docenti. La cronaca, però, continua a raccontarci storie di disagio

 

Autismo: le pagine di cronaca continuano a raccontarci vicende di esclusione, di inadeguatezze, di servizi poco presenti o carenti, qualche volta riportano storie di successi sporadici, presentati ancora come eccezioni e mai come regola. Gli esperti si confrontano ormai da tempo in merito e non manca l’attenzione alla definizione delle competenze necessarie per una presa in carico efficiente delle situazioni rientranti tra i disturbi pervasivi. Non è mancata ad esempio nella definizione dell’iter formativo interno al recente Corso di Specializzazione per il sostegno didattico ad alunni con disabilità, o nella definizione di specifici percorsi post lauream o, ancora, nella definizione di apposite linee guida.

Tutto ciò, però, non basta. Le diagnosi sono in aumento e le famiglie continuano a denunciare situazioni di disagio e di isolamento. E’ il caso di una mamma di Sassari che, nelle settimane scorse, ha raccontato alla stampa le difficoltà che sta vivendo perché la scuola non è in grado di accogliere il figlio nel tempo pieno a causa della mancanza di risorse; il bambino, ha denunciato la mamma, è anche esposto ad isolamento in un’aula separata, da quando non è più presente un insegnante di sostegno stabile, che possa assicurare continuità didattica e costruire conoscenze e competenze utili ad una presa in carico efficace, insieme ad un progetto educativo e didattico pienamente funzionale al successo formativo dell’alunno.

Ciò richiama la tematica della formazione dei docenti ed i succitati confronti in merito. Come più volte sottolineato, le posizioni degli esperti a confronto sono molto contrastanti ed al momento sembrano convergere in pieno solo sulla necessità di una formazione sulle didattiche inclusive estesa a tutti i docenti. Da una parte, alcune associazioni sostengono le istanze provenienti dalle famiglie che rappresentano e sottolineano l’esigenza di una formazione  ad hoc per i docenti di sostegno, parallela a quella dei docenti curricolari, ma differente rispetto a quella di questi ultimi; dall’altra gli esperti di pedagogia e didattica speciale ed i docenti evidenziano in ciò il rischio della delega totale all’insegnante di sostegno, dell’istituzionalizzazione di fenomeno, che è invece da eliminare totalmente, anche grazie alla crescita delle competenze di tutti i docenti in materia di inclusione.

P. Venuti (Università di Trento), nel suo intervento sul tema, interno ai lavori del Convegno Internazionale di Rimini sulla qualità dell’Integrazione scolastica e sociale, ha sostenuto con forza il valore della formazione di tutti i docenti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autistico. L’autismo, ha affermato, necessita di approccio specialistico e di interventi psicoeducativi adeguati ad un’organizzazione cognitiva peculiare. Occorre lavorare spalla a spalla con gli specialisti.
Ciascuno nelle proprie competenze.

APPROFONDIMENTI
Portale autismo

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Spettro autistico: come intervenire a scuola?

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Tina Naccarato

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