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vignetta scuola-burocrazia: disabili in carrozzina fermato con un foglioSpesso i genitori pongono domande su aspetti riguardanti il diritto all’inclusione dei loro figli. 

Molto spesso, nei gruppi tematici diffusi sui social network, giungono da parte delle famiglie interrogativi riguardanti i loro diritti, evidentemente non ben esplicitati nelle diverse sedi coinvolte nella presa in carico degli studenti disabili.


Vediamo insieme i quesiti che vengono formulati con maggiore frequenza.


Una domanda che viene spesso posta è se i genitori abbiano o meno diritto di avere una copia del Piano educativo Individualizzato (PEI) o se possano accedere alla sua consultazione. Certamente, essi possono averne copia o visionarlo presso gli uffici di segreteria.


Molto spesso le famiglie chiedono anche quanti incontri e riunioni debbano essere svolte con gli insegnanti. In questo caso occorre distinguere tra gli incontri fissati con le famiglie per tutta la classe e le riunioni indette per la stesura dei documenti. Per il primo tipo sono previsti generalmente due incontri per quadrimestre, a medio periodo e nella consegna del documento di valutazione, con tutti i docenti; per il secondo tipo, invece, devono essere previsti almeno due incontri, con tutti i soggetti dell’équipe del GLHO, di cui ci siamo occupati nelle scorse settimane: il primo deve essere programmato all’avvio dell’anno scolastico ed è generalmente finalizzato alla stesura del PEI, che deve essere redatto entro due mesi dall’inizio; il secondo deve svolgersi a fine anno scolastico e può prevedere l’aggiornamento dei Profilo Dinamico Funzionale (PDF), come indicato del DPR del 24/02/1994. Se in vista di tali scadenze non è giunta convocazione per l’incontro, le famiglie possono sollecitarne la calendarizzazione. Non solo: se durante l’anno scolastico i soggetti coinvolti ritengono che vi sia necessità di un ulteriore incontro, o di due, ad esempio per apportare modifiche al PEI, il gruppo può riunirsi per prospettare insieme le soluzioni più adeguate.


Un altro aspetto che suscita molti interrogativi nelle famiglie è l’assegnazione delle ore di sostegno. Ricordiamo che essa deve seguire quanto indicato nel PEI. Inoltre, nel caso in cui nella certificazione sia indicata la situazione di gravità, con art. 3 co 3 della L. 104/92, come indicato dalla sentenza della Corte costituzionale n. 80/10, deve essere previsto il cosiddetto rapporto 1:1, cioè la presenza dell’insegnante di sostegno per tutto il tempo del suo servizio. Esso, ricordiamo, corrisponde a 25 ore della Scuola dell’Infanzia, a 22 ore della Scuola Primaria e a 18 ore nelle Scuole Secondarie. In molte situazioni di gravità, in caso di invio di risorse inadeguate, negli ultimi anni le famiglie hanno fatto ricorso ai tribunali amministrativi per ottenere le ore di deroga.


Ricordiamo, infine, che l’integrazione scolastica è un diritto e che il progetto di inclusione non può essere realizzato in forme di organizzazione scolastica escludenti – aule di sostegno, laboratori separati ecc. – o ricorrendo alla delega al docente di sostegno, il quale, ricordiamo, è assegnato alla classe ed assume la contitolarità di cattedra.


Tutti gli alunni sono allievi di tutti i docenti; questi ultimi, tutti, hanno precisi doveri educativi verso di essi. Le famiglie hanno il dovere di seguire il percorso dei figli, di rinnovare i documenti, anche sanitari, quando necessario. Genitori ed insegnanti, insieme, assumono la corresponsabilità educativa ed il loro dialogo costante è fondamentale ai fini del successo scolastico e formativo dei bambini e dei ragazzi.


Buon anno scolastico a tutti.


Ringraziamo Doriano Ficara per aver realizzato la vignetta che accompagna l’articolo.

 

APPROFONDIMENTI


In disabili.com


La prassi dei ricorsi

Deroghe anche per gli anni successivi

Il problema della delega al docente di sostegno

Tina Naccarato

 

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