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bambina scrive alla lavagnaAnticipate, delineate in una legge, suddivise nel territorio, negli anni e nei diversi gradi: molto si è detto sulle assunzioni previste nel sostegno. Al momento, però, tutto tace su quelle annunciate per quest’anno
 
Annunciate già alla fine dell’estate e poi chiaramente definite nel D.L. n. 104/13, convertito nella L. n.  128/13, le assunzioni dei docenti di sostegno attese sono oltre 26 mila. La loro stabilizzazione è prevista in tre anni, a cominciare dall’anno scolastico in corso. Nello specifico, sono previste 4.447 assunzioni nell’anno scolastico 2013-2014, 13.342 nel 2014-2015 e 8.895 nel 2015-2016. 
 
Il provvedimento è stato accolto con  molto favore dai docenti, dalle famiglie degli alunni con disabilità e dalle associazioni di riferimento, quale segno di volontà di attenzione alla cura educativa ed alla concreta integrazione degli alunni disabili. Infatti, solo attraverso il lavoro sinergico e continuativo organizzato in un progetto scolastico e di vita, trasversale e longitudinale,  è possibile pensare alla reale inclusione, troppo spesso materialmente compromessa dalla reiterata e ormai diffusissima precarizzazione del lavoro degli insegnanti di sostegno.
 
Nei mesi scorsi, dunque, in vista delle assunzioni previste per l’anno scolastico in corso, è stata diffusa la ripartizione dei posti previsti nelle diverse regioni ed è stata prospettata l’imminenza delle stabilizzazioni.
 
Poi più nulla. Non un’anticipazione, non una previsione. Sul provvedimento è calato il silenzio.
 
Solo qualche scarno riferimento. Le recenti indagini del MIUR e dell’Istat, infatti, hanno mostrato alcuni squilibri nelle dotazioni organiche dei docenti di sostegno nelle diverse regioni e ciò potrebbe comportare una riformulazione delle ripartizioni delle assunzioni previste, a favore delle regioni che al momento presentano un organico stabile numericamente inferiore ad altre. Non basta, però, certamente questo a motivare la lentezza nelle operazioni. 
 
Si attendono i decreti attuativi? Si attende l’autorizzazione del Ministero dell’Economia e Finanze? Oltre 4 mila insegnanti già quest’anno avrebbero dovuto o, si spera, dovrebbero poter  finalmente avviare un lavoro continuativo e ragionato insieme ai loro alunni ed alle loro famiglie. 
 
Invece, al momento nulla è cambiato: i docenti sono ancora precari, le famiglie si rivolgono ancora ai tribunali amministrativi, gli alunni continuano a vedere diverse figure che si alternano per poche ore intorno a loro. Con pazienza attendono che l’annunciato cambiamento trovi concretezza. 
 
Hanno atteso anche l’arrivo del nuovo anno. Nella speranza di vedere in esso l’affermazione fattiva dei loro diritti. É quanto ci auguriamo.

 
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Tina Naccarato 

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