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Il nostro progetto vuole offrire originali spunti per la realizzazione di un veicolo in grado di consentire una maggiore autonomia a persone con problemi motori. L'idea di presentare una tesi così singolare, per l'ambiente Universitario Veneziano, è nata dalla constatazione delle numerose barriere architettoniche presenti nelle città ed in particolare a Venezia. Si è evidenziato come nel contesto lagunare sia più rapido oltreché più conveniente, muoversi a piedi anziché spostarsi con mezzi pubblici tradizionali. E' pressoché superfluo ricordare che la struttura stessa della città ne impedisce l'incremento della velocità di servizio. Inoltre bisogna tenere conto dell'impossibilità di intervenire sul prezioso patrimonio architettonico. La nostra idea prevede la realizzazione di un mezzo pubblico indipendente a completamento dei servizi di trasporto collettivi già esistenti, e cioè un veicolo in grado di salire e scendere gradini e marciapiedi. Nel progettare il veicolo, quindi, si è evidenziata la necessità di raggiungere un'elevata compattezza, affiancata ad una grande duttilità. La mancanza di emissioni nocive (utilizzo di due motori elettrici) contribuisce alla riduzione a zero dell'aggravio che l'ambiente (persone e natura) e le cose (edifici e monumenti) subirebbero dalla circolazione anche di un numero elevato di mezzi come questo; inoltre la società che gestisce i trasporti pubblici potrebbe acquistarne alcuni per noleggiarli, in punti appositamente studiati, ai fruitori che poi li restituirebbero nel luogo di partenza o in altri luoghi prestabiliti. Oltre al ricavato del noleggio l'azienda dei trasporti potrebbe cedere, a ditte interessate, spazi opportunamente previsti sulla fiancata e sulla parte posteriore del mezzo, in modo da realizzare la promozione commerciale di un qualsiasi prodotto,
ammortizzando di conseguenza il costo di acquisto del veicolo. Descrizione tecnica. Il nostro punto di partenza è stato un carrello cingolato solitamente utilizzato per il trasporto merci. Il mezzo progettato è monoposto, costituito da due cingoli indipendenti tra loro separati da un vano centrale per l'alloggiamento delle batterie. La trazione è affidata a due motori elettrici a magneti permanenti con potenza ognuno di 1 CV, che consente al nostro veicolo di superare pendenze fino a 33 gradi. Strutturalmente è realizzato in nylon rinforzato a vetro e stampato ad iniezione. Possiamo comunque affermare che l'elemento caratterizzante dell'intero progetto è la variabilità della seduta del passeggero, in grado di adeguarsi alle diverse inclinazioni in fase di salita e di discesa dei gradini. Il sedile collegato al vano centrale mediante quattro attuatori elettrici, è soggetto a continue variazioni d'assetto comandate da fotocellule rilevatrici a triplo raggio di derivazione aeronautica. Ne consegue che il conducente viene sempre a trovarsi in posizione perfettamente orizzontale in qualsiasi posizione di marcia. Una particolare cura è stata rivolta alla sicurezza del conducente, il quale, attraverso cinture di sicurezza ed un rool-bar solidale alla seduta, assicurano l'incolumità dell'occupante in caso di ribaltamento. In vista di un reale utilizzo in ambiente urbano, sono stati individuati strategici punti di sosta e rifornimento energetico all'interno del nostro ambiente di studio, la città di Venezia.
Fondamentale importanza ha avuto l'aspetto estetico caratterizzato da una linea pulita ed essenziale, capace di instaurare sia con l'osservatore che con l'utilizzatore, un rapporto di complicità e simpatia. Dovendo circolare su strade non mancano luci ed indicatori di direzione, per quanto riguarda la praticità, è stato studiato un bauletto portaoggetti. In caso di pioggia una capottina trasparente celata nel rool-bar, è pronta a scendere per proteggere l'occupante.

Arch. Nicola Moretto, Arch. Ivan Panizzolo


e-mail: nicolanicola@libero.it

Valentina Polati - valentina@disabili.com

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