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Con la nota del 8 agosto 2002 il Ministero dell'Istruzione ha richiamato agli organi periferici competenti alcune disposizioni inerenti la formazione delle classi al fine di razionalizzare al meglio le risorse a disposizione delle singole istituzioni scolastiche.
Sempre la stessa nota affronta in pieno agosto il problema del rilascio delle certificazioni agli alunni in situazioni di handicap da parte delle ASL. Una precisazione opportuna ma senza dubbio molto tardiva e che rischia di rendere molto difficile l'assegnazione dei posti in deroga ai docenti di sostegno da parte dei dirigenti scolastici. Riportiamo i passaggi più significativi della nota che afferma ancora una volta come nel processo di integrazione degli alunni in situazione di handicap non sia coinvolto il solo docente di sostegno specializzato ma tutto il personale scolastico.

Ministero dell'Istruzione dell'Universita' e della Ricerca
Dipartimento per lo Sviluppo dell'Istruzione
Dipartimento per i Servizi nel Territorio

nota  08/08/02 prot 2407/ Dip/U02 "Avvio dell'anno scolastico 2002/2003 - funzionamento classi"
(...) Per quanto riguarda il sostegno, si richiama la particolare attenzione delle SS.LL. sul fatto che negli ultimi anni si è determinato un costante e consistente aumento degli alunni certificati come portatori di handicap, nonché del numero dei posti attivati nell'organico di diritto.
Ciò senza considerare che spesso tali certificazioni sono state rilasciate non in consonanza con i tempi di svolgimento delle operazioni di avvio dell'anno scolastico e di formazione delle classi, con la conseguenza di dover apportare modifiche e deroghe tardive rispetto alle previsioni e alle scansioni delle varie fasi operative.
Tale stato di cose, oltre a determinare dispersioni di risorse ed incongruente distribuzione delle stesse, spesso ha prodotto l'effetto di penalizzare proprio i soggetti più esposti e maggiormente bisognosi del sostegno.
Al fine di evitare che si ripropongano tali inconvenienti, si impone un impegno congiunto e partecipato di confronto e collaborazione da parte dei soggetti e degli organi a vario titolo competenti e coinvolti nella gestione della delicata materia; impegno che le SS.LL. avranno cura di attivare e sostenere attraverso opportune azioni di raccordo e di sensibilizzazione anche nei confronti delle autorità sanitarie competenti.
Giova evidenziare che la certificazione delle Asl, alle quali non è peraltro demandata l'individuazione del numero delle ore necessarie per l'integrazione dell'alunno (concetto questo superato dal disposto dall'art. 40 della legge 449/1997), deve essere completata dal profilo dinamico funzionale e dal Progetto educativo individualizzato.
Quest'ultimo, com'è noto, deve recare l'indicazione degli interventi previsti in favore dell'alunno stesso. Tali interventi non debbono risolversi nell'esclusiva attività del docente di sostegno, ma devono coinvolgere l'intero corpo docente; e ciò superando la logica, purtroppo diffusa e ricorrente della delega del problema dell'integrazione al solo insegnante di sostegno con conseguente sostanziale emarginazione dell'alunno rispetto al gruppo classe.
Solo così, in attesa di una complessiva, più idonea riconsiderazione e sistemazione dell'intera materia, potrà realizzarsi il coinvolgimento delle professionalità esistenti nella scuola, e potrà evitarsi che l'integrazione si realizzi unicamente nell'ambito delle quantità orario del sostegno.
Si pregano, infine, le SS.LL. di richiamare l'attenzione dei dirigenti scolastici sulla necessità che le richieste di nulla osta al trasferimento degli alunni, sia normodotati che disabili, da una scuola all'altra vengano esaminate e valutate con particolare oculatezza, tenendo in puntuale considerazione gli effetti che possono derivarne sulla regolare costituzione e funzionamento delle classi, nonché sulla consistenza degli organici.

Nicola Quirico

Per approfondire: testo integrale della nota 08/08/2002

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