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Chi è disponibile nel mondo della ricerca in Italia a lavorare allo studio di nuovi ausili basati sulle più recenti innovazioni informatiche?
Una delle rare occasioni sul territorio nazionale per riunire il mondo della ricerca scientifica universitario, studenti e operatori del settore, medici, associazioni, singole persone interessate.
Il convegno in questione è fissato per il 25 settembre 2003 a Bressanone (BZ), presso la Casa della Gioventù dell'Università di Padova.
L'organizzazione, che garantisce la serietà e l'importanza della tavola rotonda di Bressanone, è a cura del Laboratorio di Bioingegneria e Informatica Medica (BIM) del Dipartimento di Sistemi e Informatica dell'Università di Firenze, sotto la direzione del Prof. Carlo Marchesi.

L'attività del BIM non è evidentemente ristretta alle sole problematicità della disabilità, e tuttavia questo impegno e il progetto della giornata di studio nasce dalla convinzione che le alterazioni funzionali derivate da gravi menomazioni, organiche e/o psicologiche, che purtroppo affliggono molte persone, possono davvero al di là delle facili semplificazioni essere considerate diverse abilità.
Basta venire a contatto con persone disabili per capire che l'espressione in questione ha un sostanziale e opportuno valore programmatico, indicando l'atteggiamento da seguire nel progetto o nel corso dell'adattamento all'uso dell'ausilio.
Obiettivo primario di questo incontro del 25 settembre è l'individuazione di criteri per mettere in grado il maggior numero possibile di persone disabili di utilizzare servizi, dispositivi,  procedure capaci di recare loro aiuto e sollievo nella pratica della vita quotidiana.
L'ISTAT ci informa che in Italia ci sono circa 3 milioni di persone valutate come disabili, persone che in misura esigua usufruiscono di ausili efficaci.
E d'altra parte si può facilmente constatare che spesso la realizzazione di dispositivi di ausilio non richiede tecnologia particolarmente costosa.
Ciò nonostante l'interesse dell'industria rimane modesto; analogamente la ricerca scientifica non è attratta da applicazioni che in genere non forniscono risultati pubblicabili.
Il problema non è nuovo. Questo incontro quindi non dovrebbe tanto ribadire la sua rilevanza quanto valutare l'esistenza di nuove idee per risolverlo.

Le informazioni raccolte consentono di indicare tre questioni particolarmente critiche:

  • il successo di un dispositivo è legato alla qualità e intensità dell'impegno speso nel periodo dedicato all'addestramento.
  • la personalizzazione dei dispositivi  deve essere un elemento decisivo del loro progetto e deve  comprendere contributi culturali diversi per favorirne o accelerarne l'accettazione.
  • l'informazione sui dispositivi è attualmente di scarsa utilità perché diffusa con mezzi tuttora riservati a pochi, perchè gli standard non sono molto diffusi, in quanto risulta complesso confrontare situazioni che sono simili quanto a menomazioni oggettive, diverse invece per livello di handicap subito.

Quale contributo alla discussione, e per non disperderne i risultati, si porranno le seguenti proposte almeno in parte innovative:

  • riconsiderare la popolazione di riferimento estendendola agli anziani e in genere a chi ha difficoltà causate dalla malattia.
  • valutare la praticabilità di tecniche di progetto basate sulla individuazione di componenti costosi (hardware) da produrre industrialmente (o già disponibili sul mercato), e sulla realizzazione via software delle componenti personalizzabili.
  • ricorrere ad un nuovo volontariato giovanile, reclutato nelle scuole medie superiori, che possa essere formato sia tecnicamente che sotto il profilo della solidarietà umana con opportuni stages formativi presso l'università, gli enti di ricerca e gli enti assistenziali.
  • organizzare servizi di informazione che raccolgano e aggiornino la situazione dei diversi dispositivi disponibili e le modalità con cui usufruirne.

Questo il programma della giornata di studi:

14:00 - Prof. Carlo Marchesi: Presentazione del tema
14:15 - Prof. Antonio Pedotti: Ricerca e disabilità
14:35 - Ing. Angelo Davalli: Produzione di dispositivi per l'ausilio alla comunicazione
14:55 - Prof. Eugenio Guglielmelli: "La progettazione di ausili tecnologici per l'autonomia del disabile e dell'anziano"
15:15 - Ing. Alfredo Rossi: L'esperienza del GLIC
15:35 - Dott. Luigi Bardelli: L'esperienza delle AIAS
15:55 - Dott. Sergio Aito: Assistenza Tecnologica nel decorso post operatorio e nella riabilitazione
16:15 - Prof. Franco Bertini: Considerazioni sul volontariato giovanile
16:35 - Discussione: linee guida per l'immediato futuro. (Prof.ri: Cappello, Cappozzo, Marchesi)


INFO

BIM Lab. - Laboratorio di Bioingegneria e Informatica Medica
DSI Università degli studi di Firenze
Ing. Matteo  Paoletti
Tel. 055 4796255
E-mail paoletti@dsi.unifi.it
Sito web www.dsi.unifi.it/bim/html/tecnologia_assistiva.html

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