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All'appello, all'inizio della scuola, mancano... gli insegnanti.
Non certo gli studenti con disabilità. Anzi, aumentano. In controtendenza rispetto al numero dei docenti di sostegno, calati dopo le discutibili decisioni del ministero dell'economia, e del ministero all'istruzione.
Prima di rendervi conto della contestazione che ieri, a Napoli, ha avuto per oggetto proprio il ministro Giuseppe Fioroni, vi riportiamo le sue parole, in Piazza del Gesù.
Il significato lo capirete leggendo: "Oggi la scuola napoletana dà un grande segnale al paese, che il principio della legalità, del rispetto delle norme, delle regole, della Costituzione, passa per i banchi di scuola.
Per la certezza che esiste un bene e che esiste un male.
Che, chi fa il bene è premiato, chi fa il male è punito.
La società non è fatta per i furbi ma per chi vive con dignità, faticando, studiando, volendo raggiungere la propria realizzazione non facendo scorciatoie ma superando le difficoltà".

In che modo un discorso ideale pur condivisibile come questo si allinea con i vergognosi tagli al sostegno?
A interpellare in questo senso il ministro, col sostegno della piazza, è stato il presidente dell'associazione "Tutti a scuola", Antonio Nocchetti: "Signor ministro, davvero sta cominciando l'anno scolastico in Italia? Per chi comincia l'anno scolastico? Sicuramente non per gli alunni disabili. Davvero lei crede che si possa fare iniziare l'anno scolastico in una condizione così drammatica per i figli più indifesi e deboli di questo paese?"

Riportiamo anche la risposta del ministro, che apre degli spiragli: "la scuola da sola non può garantire insegnanti di sostegno e operatori per l'aiuto materiale, il cui impiego non compete al Ministero, perchè l'insegnante di sostegno, che è un supporto degli altri docenti, non è anche un assistente sociale e un educatore".
La posizione di Fioroni prevede insomma il coinvolgimento di altre figure professionali, coinvolte nelle scuole dagli enti locali.
In questa direzione va letta la firma di un protocollo d'intesa con gli assessori all'Istruzione della Regione Campania, del Comune e della Provincia.
L'impegno finanziario degli enti locali per pagare assistenti sociali ed educatori, però, non è stato ancora quantificato, ma molto probabilmente il lavoro degli Osa (operatori sanitari) sarà pagato a ore.

Tra le altre affermazioni del ministro, si scovano alcuni dati significativi. Nelle scuole italiane ci sono 161.686 disabili, di cui 10670 nella scuola dell'infanzia, 59118 nella primaria, 51142 nella secondaria di I grado, e 40756 nella secondaria di II grado.
Interessante notare come ben il 60% di questi ultimi abbiano scelto un istituto professionale.
Gli insegnanti di sostegno sono invece 86mila 500 nell'anno in corso, oltre 75mila dei quali hanno già preso servizio.
L'intenzione di limitare a dieci anni il periodo massimo in cui gli insegnanti possono svolgere la mansione di sostegno ai bambini disabili, è ancora valida "perché è un mestiere usurante".
Per quanto riguarda le proteste sulle certificazioni, il ministro ha specificato: "Sono le Asl, in base ad un decreto del 2006, del precedente governo, a certificare la gravità della disabilità e non la scuola", come sostengono alcune associazioni.

Resta la proposta più consistente: meno insegnanti di sostegno, e più assistenti sociali ed educatori, pagati dagli enti locali. Soluzione convincente, o escamotage scaricabarile?
Ne stiamo parlando in questo messaggio del forum

INFO:

Associazione "Tutti a scuola"
info@tuttiascuola.org

Il sito del ministero all'istruzione

Dei tagli al sostegno abbiamo iniziato a parlare già in piena estate:
'CARA SCUOLA, TI SCRIVIAMO LA NOSTRA PREOCCUPAZIONE'

TAGLI AL SOSTEGNO, VOCI CONTRARIE ANCHE DALLA MAGGIORANZA

SETTEMBRE SI AVVICINA, NON ALTRETTANTO UNA RISPOSTA PER IL SOSTEGNO SCOLASTICO


[Alberto Friso]

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