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Nel corso di questi ultimi anni, molte sono state le scelte innovative riguardanti l'integrazione scolastica degli alunni portatori di handicap promosse grazie all'impegno di alcune forze politiche e fatte proprie dalla Giunta Provinciale.Tra le decisioni di cui si è fatta promotrice la PAT, dimostrando sensibilità nei confronti di una tematica così complessa, l'Associazione ne sottolinea alcune particolarmente significative che hanno avuto una ricaduta immediata nel mondo della scuola ed in particolare per l'integrazione scolastica dei portatori di handicap:
· l'organizzazione di numerosi corsi biennali di specializzazione, dei quali ha curato organizzazione e controllo, assumendone quasi totalmente gli oneri;

· il rapporto 1:100 nella determinazione degli organici di sostegno;

· il blocco in Provincia dei controversi corsi intensivi di specializzazione, promossi dal Ministero (450 ore anziché le 1300 dei corsi normali);

· l'assunzione in servizio degli insegnanti specializzati sin dal primo di settembre, al fine di programmare l'inserimento e pianificare tempestivamente gli interventi.

Si rileva purtroppo che, a questi importantissimi atti politici, ad avviso dell'Associazione, non ha fatto seguito una coerente politica di consolidamento e stabilizzazione degli insegnanti di sostegno; condizione necessaria per una effettiva produttività del sistema scolastico e un aumento della qualità della vita scolastica degli alunni disabili.Come anche ha recentemente ricordato Il prof. Andrea Canevaro, nel convegno tenutosi a Bologna alla manifestazione Handimatica 2000 (mostra -convegno sulle tecnologie applicate all'handicap), la situazione degli insegnanti di sostegno deve essere stabilizzata se si vogliono promuovere competenze professionali: condizione ormai irrinunciabile per l'integrazione. Il continuo avvicendarsi di personale non stabilmente collocato sul bisogno, non consente alle famiglie e soprattutto agli alunni, una figura di riferimento stabile, in grado di lavorare su un progetto a lungo termine, che abbia come conseguenza l'inserimento nel mondo del lavoro quale segno di rispetto della dignità della persona.Occorre sottolineare l'importanza di quanto sopra poiché l'integrazione scolastica non è un fatto scontato, non è una conseguenza automatica dell'inserimento, ma passa attraverso il riconoscimento, da parte di tutti i soggetti coinvolti, del potenziale educativo della diversità: un lavoro lungo e complesso che coinvolge dinamicamente gruppo classe, consiglio di classe, istituzione scuola, rete di rapporti interistituzionali. Gli investimenti perdono la loro efficacia se i soggetti coinvolti non sono essi stessi per primi stabili e integrati.
Nella provincia di Trento, soprattutto nella scuola superiore, a fronte di un incremento di iscrizioni di alunni in situazione di handicap, al momento attuale, solo il 36% degli insegnati specializzati della scuola secondaria superiore fa parte dell'organico stabile. Tutto ciò produce un calo di efficacia operativa, che in questo settore significa primariamente disadattamento e in secondo ordine una minore produttività rispetto all'elevato onere investito. L'Associazione auspica pertanto che la Provincia Autonoma di Trento , intervenga quanto prima per risolvere questa anomala situazione che può vanificare il lavoro di tutti gli operatori, della scuola, dei servizi socio-sanitari, coinvolti nella gestione dei processi di integrazione scolastica.

A.P.E.I.S.H.A.

Associazione di Promozione Educativa

Integrazione Scuola Handicap aderente alla FADIS

Per informazioni:

telefax 0461/911967

http://apeisha.freeweb.org

e-mail electrae@tin.it



Nicola Quirico - nicola@disabiliforum.com

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