Menu

Tipografia

Tra i soliti problemi e le solite polemiche, anche quest'anno le diverse Regioni italiane stanno tornando sui banchi di scuola dopo le vacanze estive.
Ma, in realtà, c'è chi le ferie non se le è godute per niente: sono gli insegnanti disabili, gli alunni disabili, i loro genitori e gli insegnanti di sostegno.
Da questo nuovo anno scolastico il rischio è o di perdere il posto di lavoro, da una parte, o di vedersi ridurre le ore di sostegno assegnate dall'altra: ore che potrebbero essere svolte da docenti di sostegno improvvisati.

Ma bisogna distinguere: i problemi da affrontare sono due ben distinti.
Il primo è che la nuova applicazione delle legge 68/1999 considera la graduatoria permanente per l'assunzione dei docenti come divisa in quattro fasce, a cui devono riferirsi le percentuali per le assunzioni dei docenti disabili.
Questo fa sì che molti di questi insegnanti non possano mai nominati, perché prima di pescare nominativi dalla seconda fascia, ad esempio, deve essere completamente esaurita la prima, anche nel caso in cui in questa prima fascia non sia presente un numero di riservisti sufficiente a coprire la quota assegnata alle categorie protette.
A questo punto gli invalidi docenti, i riservisti, alzano la voce: ci sono insegnanti che non hanno la benché minima possibilità di essere nominati.

Secondo problema, ma non per questo meno complicato e annoso: quello degli insegnanti di sostegno che aspettano l'abilitazione alla docenza.
Con un provvedimento straordinario per gli Anni Accademici 1999/2000 e 2000/2001 era stato creato un diploma universitario di specializzazione per insegnanti di sostegno, ma ora, con la nuova Riforma scolastica e dell'università, questi specializzati rischiano di non poter conseguire l'abilitazione all'insegnamento: secondo un disegno di legge, ancora del '98, può essere conseguita solo da chi frequenta i due anni aggiuntivi del SSIS, e da chi si laurea in Scienze della Formazione Primaria con lo specifico indirizzo. 

A questo punto i docenti specializzati, ma non abilitati, si sarebbero aspettati un provvedimento straordinario, come lo è stata l'attivazione dei loro diplomi universitari, che regolasse la loro situazione, o che, perlomeno, indicasse un percorso da seguire.
Ebbene l'attesa continua da circa un anno e mezzo.
Al sit-in davanti al M.I.U.R (leggi l'articolo) del giugno scorso, gli insegnanti di sostegno avevano strappato la promessa di un Decreto Legge entro la metà di settembre, promessa fatta dal Rappresentante della Maggioranza Brocca (U.d.C.), l'unico, tra l'altro, che li aveva ricevuti.
Finora non ci sono state novità significative: nessun decreto, nessuna "bozza definitiva" che metta d'accordo i già visti dissapori fra maggioranza e opposizione.
E il tempo passa, e c'è il pericolo che l'abilitazione per il 2004 possa saltare, con la conseguente disoccupazione di molti insegnanti di sostegno.

Contemporaneamente, aumentano le proteste dei genitori, che vedono decurtate senza ritegno le ore di sostegno per i loro figli e che per questo non sanno cosa fare e a chi rivolgersi.
Di certo le soluzioni pensate dal Ministero per porre rimedio a questa situazione non sono efficaci, informano gli insegnanti specializzati di sostegno.
Un corso di 400 ore promosso dalla scuola o di 800 attuato dal M.I.U.R. non basta a garantire la formazione e l'esperienza necessaria per poter seguire gli alunni disabili, soprattutto in caso di bambini e ragazzi con difficoltà sensoriale, per garantire il recupero dei quali è necessario un tempestivo intervento.
Invece, i corsi attivati all'interno della scuola partirebbero nel momento in cui in una classe venisse a trovarsi un alunno con queste difficoltà.
C'è da chiedersi, allora, perché spendere i soldi in questo modo, in un corso che tanto non potrà giovare, se non marginalmente, al recupero di questo studente? Perché non farlo fare direttamente a chi sa come affrontare queste problematiche?
Sarebbe una domanda interessante da sottoporre ai nostri grandi esperti-politici...

Mentre gli specializzati aspettano, arrivano voci di corridoio a scaldare gli animi: sul sito www.scuolaoggi.org esce la bozza ufficiosa di quello che dovrebbe essere il Disegno di legge tanto atteso.
Attenzione! Un disegno e non un decreto legge, che ha applicazione immediata: si allungano i tempi e si accorciano le speranze.
Se la bozza prevede una soluzione accettabile per i precari della secondaria con l'iscrizione all'ultimo anno di corso delle scuole di specializzazione e poi il conseguimento dell'abilitazione, colpisce il provvedimento con cui si regola il percorso formativo per gli specializzati non abilitati delle materne e elementari.
E' previsto che questi siano iscritti al terzo anno di Scienze della Formazione Primaria.
Quindi, se la matematica non è un'opinione, dovrebbero passare almeno tre anni prima del conseguimento dell'abilitazione, sfumata ovviamente la possibilità dell'iscrizione all'albo per il 2004.

E non si può neanche protestare, dal momento che, appunto, questa è una bozza non ufficiale: visto il momento d'impasse, molti insegnanti si già sono iscritti all'università.
Per gli altri non resta che aspettare la versione definitiva, quando e come non si sa.

Si ringrazia per la gentile disponibilità e collaborazione Evelina Chicca, presidente del C.I.I.S., Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno
Per informazioni:
www.sostegno.org

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy