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In certi casi per fare sport non bastano strutture, atleti e allenatori, ma occorre anche la volontà di chi ha il compito istituzionale di garantire a tutti lo stesso trattamento.
A Belluno un gruppo di insegnanti è riuscito a dare vita ad un progetto ambizioso e innovativo, che ha raccolto l'adesione delle istituzioni e delle associazioni  bellunesi.
Il primo passo risale al 1997. L'Ufficio Scolastico Provinciale di Belluno, la Provincia  e il Centro Servizi per il Volontariato, decidono di promuovere un'iniziativa che si chiama "Scuola-Sport-Società", e che ha come scopo quello di sensibilizzare sui temi della disabilità alunni, famiglie e insegnanti. Il progetto, rivolto alle scuole medie, si sviluppa in ambito triennale.
"Nella prima stagione scolastica, il 97/98, abbiamo deciso di affrontare il tema della disabilità sensoriale, psicofisica e psichica", racconta Claudio Dalla Palma. "Abbiamo contattato l'Unione Italiana Ciechi, la Federazione Sport Disabili, i gruppi di volontariato. Alcuni dei loro rappresentanti hanno incontrato le scolaresche, raccontando le difficoltà quotidiane da affrontare e come superarle". Gli incontri hanno interessato una ventina di istituti scolastici.

L'anno successivo è stata la volta dell'attività pratica, allo scopo di creare delle occasioni nelle quali i ragazzi potessero giocare, gareggiare e confrontarsi con coetanei disabili . Via libera a basket in carrozzina, giochi di abilità, gimcana, ecc.., fino ad una kermesse finale con tutte le scuole raggruppate a fine anno e pronte a confrontarsi nelle varie discipline.
La stagione 2000/2001, infine, è servita per dare spazio a corsi di aggiornamento per insegnanti. "Alla settantina di partecipanti", riprende Della Palma, "che sono veramente molti, è stato consigliato come rapportarsi con gli studenti disabili, come agire e come risolvere gli eventuali problemi di comunicazione all'interno della classe". Fin qui il passato.
"Il problema per quest'anno era non disperdere il bagaglio di esperienza accumulata, e dare continuità al progetto", spiega l'insegnante bellunese.
Per questo abbiamo raccolto i suggerimenti di insegnanti e collaboratori del Centro Servizi Volontariato e dell'Amministrazione Provinciale, e si è deciso per una nuova fase, chiamata "Sport e solidarietà", che si svolgerà, nella sua fase finale, presso gli impianti sportivi di Longarone (BL) nel mese di maggio, e sarà inserita nel programma dei Giochi Sportivi Studenteschi.
Il meccanismo è semplice ma stimolante. Intanto, vengono individuate tutte le classi in cui sia presente un allievo o allieva in situazione di disabilità medio/grave, aprendo l'iscrizione anche alle ultime due classi elementari e alle prime due delle superiori, oltre alle medie inferiori. Se non è presente alcun disabile, la classe può "adottarne" un altro e aderire comunque al progetto. Le regole sono chiare, ma anche elastiche: ogni scuola può partecipare con più di una classe, la classe non è obbligata a partecipare a tutte le gare-gioco previste, tutte le classi partecipanti saranno premiate. Le gare sono molte: la staffetta a navetta, con uno o due disabili sui quattro totali della squadra, il salto in lungo,  ma anche il nuoto, con la staffetta 3x25 metri, e la palla base, gioco complicato ma nel quale si mescola la componente ludica con quella della assistenza reciproca, e dell'agonismo. Le cose stanno andando bene, a conferma del fatto che la sensibilità in questa zona è alta.
I ragazzi disabili coinvolti saranno una cinquantina, mentre non solo gli insegnanti di educazione fisica sono coinvolti; accanto a loro, molti insegnanti elementari e di sostegno.

Info:

CSV Belluno - Tel. 0437.950374 
                        E-mail info@csv.bl.it

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